Nasce in una felice isola del Monferrato Casalese un nuovo progetto vinicolo della famiglia Bonzano con il contributo del talentoso enologo “scienziato” Donato Lanati.
Quando si parte per un viaggio i battiti del cuore incontrano il suono della voce e questa si rompe per l’emozione, per la paura, per la gioia. Accade anche quando si racconta il risultato della realizzazione di un progetto sognato. Quella della Bonzano è la storia di una famiglia radicata nel Monferrato la cui vocazione enoica risale ai primi dell’Ottocento quando la Tenuta venne acquisita dalla famiglia Vitta, appartenente alla comunità ebraica di Casale Monferrato. E il luminoso parco e le vigne sono sempre stati dei fedeli compagni messi a punto dall’expertise dei fratelli Marcellino e Giuseppe Roda, giardinieri affermati al servizio di Casa Savoia.
Nel 1898 poi la Mandoletta viene trasformata dall’architetto Giuseppe Archinti e i vigneti che circondano la dimora vengono espiantati in favore di altre colture. Prima dei Bonzano il territorio era poco noto e certo non riconosciuto per la produzione vinicola. La ristrutturazione della Mandoletta è una decisione in controtendenza, non un hobby o un capriccio, spinta da una passione sposata all’energia di voler ritornare alle origini e raccogliere materie prime di qualità con effetto alchemico, innovativo, coinvolgente ed immediato. Circondate da boschi di noccioli e faggi i sette ettari di vigne che la circondano respirano l’opera dell’uomo che le lavora con intelligenza, raccontano di una vite reattiva. C’è curiosità e nuovi stimoli -si avvertono- anche nelle etichette studiate da Andriano Vendramin dai colori pastellati e luminosi che battezzano con stile moderno le nuove bottiglie. E se le informazioni di un territorio si trovano negli acini grazie alla trasparenza, convivenza e comprensione delle mutazioni che avvengono nel corso delle stagioni, Bonzano vini è un’anima coraggiosa dell’areale che con tatto si sfida in un nuovo campo e le svela.
Tutto incomincia nel 2011 con la selezione e successivo impianto di colline mai superiori ai 400 metri s.l.m. definite alla vista di Lanati, come migliori e adatte ad accogliere la vigna che deve essere uno specchio del Monferrato: sincera e a misura d’uomo. Che insieme alla quotidianità ed alla voglia di fare vino sono una “forza del DNA del territorio che passa attraverso le generazioni”. E quindi a Casale, comune patrimonio Unesco dal 2014, sono nati vini finalizzati a sentire il gusto del territorio con uve Pinot Nero, Chardonnay, Sauvignon e la più territoriale e solida Barbera. I suoli che le ospitano nascondono da sempre antichi infernot scavati nella Pietra da Cantoni destinata alle costruzioni tra le più pregiate nate dalla formazione della catena appenninica e la conseguente emersione dei fondali. Bonzano approda quindi in isole “marine” di 22 milioni di anni ricche di marne, calcare ed argilla.
E a gustarsi il vento scattando una foto all’orizzonte da la Mandoletta sembra di entrare nel dipinto Village of Hoosick di Anna Mary per lasciarsi catturare dal paesaggio e da un centro urbano circondato da tanto verde illuminato da un cielo blu a fondersi con una fiorente prosperità civica.
I vini presentati in occasione del lancio di questa nuova realtà monferrina hanno tutti una connotazione dialettale e sono:
Armognan Bianco del Monferrato DOC: un vino armonioso che riprende al naso e al palato la bellezza e la piacevolezza di un albicocca matura. È un tutt’uno con il palato e l’albicocca si apprezza sempre e ancor più fino al raggiungimento della parte più dolce e intensa.
Meridiana Rosato: colore splendente e curioso che non sfigura con i rossi della zona anzi penetra e cattura con energia vibrante e freschissima. I tannini fanno coro con una polpa delicata e pulita.
Barbera Monferrato Gajard DOC: un vino carico e vivace come da “protocollo Barbera” che qui si esprime anche setosa ed avvolgente.
Hosteria Monferrato Rosso DOC: un vino a base Pinot Nero e Barbera che sulla carta nasce come conviviale ma che al gusto si esprime con grande personalità e persistenza. Rotondo e piacevole si fa poi fitto e scuro per raggiungere il fin di bocca con intensità e solidità.
Focus BONZANO VINI:
- I protagonisti: la famiglia Bonzano: Enrico, Stefano e Massimo affiancati dalle rispettive famiglie e Donato Lanati titolare di Enosis Meraviglia. Simonetta Ghia, moglie di Enrico, è la titolare dell’azienda vinicola e ispiratrice della nuova avventura enoica.
- Prima annata in commercio: 2017.
- Produzione: circa 100 mila bottiglie (200 mila come obiettivo in 5 anni)
Info: www.bonzanovini.it