Nei primi 5 mesi del 2015 le esportazioni di birra italiane sono aumentate del +27 per cento in quantità rispetto all’anno precedente, con quasi la metà delle spedizioni dirette nel Regno Unito, dove nei pub si diffonde la presenza delle produzioni artigianali italiane.
Lo rileva un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi del 2015, che sottolinea anche l’importanza di Expo come palcoscenico internazionale. “Si tratta di un risultato – sottolinea la Coldiretti – che si è progressivamente consolidato con le esportazioni di birra dall’Italia nel mondo, che sono triplicate negli ultimi dieci anni, in netta controtendenza rispetto alla crisi. A sostenere le esportazioni è anche il boom nella produzione artigianale di birra made in Italy”.
Secondo i dati del Report Assobirra nel 2014 le esportazioni di birre italiane sono state pari a ca. 2 milioni di ettolitri (pari al 15% del totale produzione nazionale). Se il tasso di crescita dei primi 5 mesi dovesse consolidarsi su base annua, l’export di birra italiana nel 2015 si porterebbe al livello record di oltre 2,5 milioni di hl su base annua. La birra artigianale italiana ha un’offerta variegata in grado di soddisfare gli oltre 30 milioni di consumatori presenti in Italia, dove il consumo pro-capite è di 29 litri, molto meno rispetto a Paesi come la Repubblica Ceca con 144 litri procapite, l’Austria (107,8 litri), la Germania (105 litri), l’Irlanda (85,6 litri) e il Lussemburgo (85 litri).
A sostenere la produzione italiana di birra ci sono le coltivazioni nazionali di orzo con una pre al livello record di oltre 2,5 milioni di hl. oduzione di circa 860.000 tonnellate nel 2014 su una superficie complessiva investita di circa 226.000 ettari. Per quanto concerne la produzione di birra, la filiera cerealicola unitamente al Ministero delle Politiche Agricole ipotizzano un impegno annuo di granella di orzo pari a circa 90.000 tonnellate.
Fonte: www.ansa.it/ del 20.08.15