La crisi spinge al record lo spumante italiano all’estero dove cresce del 20 per cento e toglie spazio al più costoso champagne francese. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa al commercio estero nel primo trimestre del 2013 sulla base dei dati Istat. Lo spumante italiano si classifica quindi – sottolinea la Coldiretti – come il prodotto Made in Italy “anticrisi” per eccellenza con il fatturato che nel 2013 potrebbe raggiungere il massimo storico.
Ad aumentare è infatti anche il valore delle vendite sul mercato nazionale con gli acquisti delle famiglie italiane che sono cresciuti oltre il 10 per cento nel primo trimestre dell’anno. Sorprendente l’autentico trionfo fatto registrare in due mercati dalle enormi potenzialità come quello russo, dove lo spumante italiano ha visto le vendite in valore più che quadruplicate (+346 per cento), e in quello cinese, con un balzo in avanti del 147 per cento. A preoccupare in questo caso, se i negoziati avviati non dovessero portare a conclusioni positive, è la minaccia di dazi ipotizzata dal gigante asiatico per i vini europei come misura di ritorsione rispetto a quelli introdotti dall’Unione Europea per i pannelli solari.
Le bollicine Made in Italy “tirano” anche negli Stati Uniti, per un incremento del 21 per cento, ma il segno per le vendite è positivo in tutti i cinque Continenti, Europa compresa. Ottimo, qui, il risultato in Gran Bretagna, con un boom del 56 per cento. Calano, invece, le vendite in Francia (-31 per cento) ed Germania (-17 per cento), proprio il paese dove si stanno diffondendo le imitazioni delle bollicine italiane, dal Kressecco e il Meer-Secco, anche se non mancano esempi di “contraffazioni” in tutti i continenti in Paesi come il Brasile dove è proprio il prosecco a subire maggiormente i danni del plagio. I risultati migliori all’estero sono realizzati proprio dagli spumanti Dop come l’Asti ed il Prosecco (+ 29 per cento) mentre calano le vendite degli spumanti comuni (-3 per cento).
Nel 2012 l’Italia – continua la Coldiretti – ha prodotto oltre 400 milioni di bottiglie di vini spumanti, fra metodo tradizionale e metodo italiano per un fatturato all’origine (alla cantina) di 1,2 miliardi di euro. Il consumo nazionale di bollicine è stato di 145 milioni di bottiglie, per valore complessivo all’origine pari a 380 milioni di euro. Questo significa – conclude la Coldiretti – che il 65 per cento della produzione italiana è destinato all’esportazione o in altre parole che oltre 6 bottiglie di spumante italiano su 10 sono stappate all’estero.
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