“Dodo ci sei il 6 luglio per la presentazione del libro Krug x Mushroom a Milano al Mandarin Hotel?” Una telefonata dell’editore, all’apparenza come tante altre. Sono bastati pochi secondi per realizzare e dare la mia disponibilità alla serata. Perché se è vero che amo lo champagne, immediatamente col pensiero ho fatto un viaggio proustiano a ritroso di diversi anni.
Ho ricordato come Krug Grande Cuvée sia stato presente nella mia vita sin da bambino, da quando un caro amico a ogni Natale regalava due bottiglie alla mia famiglia. L’ansia di mia madre, preoccupata che la sua cucina emiliano-lombarda non fosse adatta a uno champagne del blasone di Krug. Le rassicurazioni di mio padre, con pazienza spiegava che non c’era pietanza che la magia dell’abbinamento di questa Grande Cuvée non potesse impreziosire. Una bottiglia veniva aperta a Natale, l’altra a Capodanno, anno dopo anno divenne una tradizione. Ammetto ancora oggi di essere legato alla vecchia etichetta color nocciola, così elegante e unica.
KRUG X MUSHROOM
Piccolo incipt per raccontare come una calda serata milanese di luglio si è trasformata in una degustazione memorabile di Krug Grande Cuvée 163, per la presentazione del terzo libro Krug sugli abbinamenti “Dal bosco alla forchetta”. Serata delle grandi occasioni, presenze d’eccezione come lo Chef de Caves di Krug Eric Lebel, l’assaggio dei piatti di Antonio Guida, Chef Executive del Ristorante Seta del Mandarin Oriental Hotel. L’emozione di non perdermi neanche un minuto, mi fa varcare la soglia del Mandarin in largo anticipo. Mi sono quindi potuto godere la splendida location del giardino, una vera oasi di pace nel centro di Milano, considerato che siamo in Via Andegani, a due passi da Via Manzoni. Una sorpresa l’allestimento con dei chiari riferimenti boschivi, funghi giganti, tovaglie di muschio e delle sculture a forma di forchette dell’artista Giovanni Scafuro. Krug x Mushroom, come si intuisce questa volta protagonista delle ricette è il fungo, dopo che le passate edizioni sono state dedicate alla patata e all’ uovo. Il libro è un susseguirsi di ricette di 18 grandi chef di tutto il mondo che hanno pensato i loro piatti basandosi sull’abbinamento con la Grande Cuvée Krug 163. Ho quindi subito realizzato che i piatti dello chef Antonio Guida sarebbero stati tutti a base di funghi, altra cosa che da buon emiliano con origini montanare, adoro. E così piano piano venivano servite queste pietanze straordinarie il cui abbinamento è apparso da subito centrato. Piatto di funghi crudi e cotti, polvere di fungo trombetta dei morti e salsa di uva passa o le orecchie di giuda con scampo alla curcuma. Prima che il giardino si riempisse ho voluto abbandonare qualche minuto le amabili conversazioni con gli altri ospiti per concentrarmi sulla degustazione.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
In sottofondo la musica del duo Jacky 0 + Mumi, due giovani musicisti che con nuove forme di percussioni e ritmi elettronici hanno saputo creare un’atmosfera particolare. Il colore della Grande Cuvée è un bel giallo dorato, perlage finissimo, elegante e persistente. I sentori sono inizialmente di note di crosta di pane, nocciola, torrone, poi frutta autunnale matura come le mele, mandorle, miele, brioche tostata. Al palato una straordinaria freschezza che ci regala sapori minerali, agrumati e a fine sorso frutti maturi ed essiccati. Un vino assolutamente persistente, strutturato, complesso. Inimitabile. Capace di ospitare ed equilibrare sapori forti. Eric Lebel, da dieci anni Chef de Caves di Krug, ci ha spiegato con entusiasmo come lui ha interpretato la Grande Cuvée 163, un assemblaggio di 183 vini provenienti da dodici annate diverse, di cui la più vecchia del 1990 e la più giovane del 2007. Tra le righe ci ha voluto dire che la Grande Cuvée è lo champagne più importante di Krug.
È noto che rispetto al passato, i grandi vini di riserva sono aumentati ed è evidente di come questo champagne sia oggi diverso da qualche anno fa. Ma la filosofia è sempre la medesima, profonda attenzione al carattere e alla individualità del singolo appezzamento di vigneto andando oltre il concetto di millesimato. Madrina dell’evento l’attrice, modella e presentatrice Elenoire Casalegno che si è fatta immortalare con tre bottiglie di Grande Cuvée. Che dire…la freschezza, la bellezza e l’eleganza della Cuvée! La scelta di presentare un ingrediente come il fungo così tradizionalmente legato alla stagione autunnale, a luglio, rappresenta il volere della Maison di stupire i suoi ospiti nel tipico stile maverick e unexpected ben radicato nel dna di Krug dai tempi del suo fondatore Joseph Krug. “Una Krug Experience magica e inaspettata da vivere tra allestimenti boschivi e suoni eterei e avvolgenti” come ha spiegato Silvia Rossetto, brand manager Krug.
“Dal bosco alla forchetta” presenta gli chef delle Krug Ambassade Cassidee Dabney (Tennessee, USA), Konstantin Filippou (Konstantin Filippou, Austria), Hiroyuki Kanda (Kanda, Giappone), Michael Tusk (California, USA), Kihak Lim (L’Espoir du Hibou, Corea), Christian Le Squer (Le Cinq, Francia), Umberto Bombana (8½ Otto e Mezzo Bombana, Hong Kong), Sergio Sierra (El Portal, Spagna), Vicky Cheng (Vea, Hong Kong), Vikram Vij (Vij’s, Canada), Yosuke Suga (Sugalabo, Giappone), Robin Zavou (Mandarin Grill, Hong Kong), Glynn Purnell (Purnell’s, UK), Chikara Yamada (Yamada Chikara, Giappone), Christopher Kostow (California, USA), James Won (Enfin by James Won, Malesia), Antonio Guida (Seta, Italia), Arnaud Lallement (L’Assiette Champenoise, Francia).
LA MAISON KRUG
La Maison fu fondata nel 1843 da Joseph Krug, un idealista dallo spirito anticonvenzionale, con una filosofia di vita che non ammetteva compromessi. La profonda attenzione al carattere del vigneto, il rispetto per l’individualità di ciascun appezzamento e dei suoi vini, oltre alla creazione di un’ampia enoteca di vini di riserva di molte annate diverse, permisero a Joseph Krug di realizzare il suo sogno. Con un approccio del tutto originale alla produzione dello Champagne, decise di andare oltre la nozione stessa di millesimato per creare ogni anno la massima espressione dello Champagne. Fondò una Maison in cui tutti gli Champagne hanno lo stesso livello di distinzione e ognuno illustra una particolare espressione della natura. Sei generazioni della famiglia Krug hanno perpetuato il suo sogno, arricchendo la vision e il savoir-faire del suo fondatore.
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Roberta Antonioli | Jane Cardani