Con 46 milioni di sacchi prodotti nel 2008, il Brasile è il più importante produttore di caffè al mondo. Ma crescono anche i consumi interni che, secondo le stime dell’ABIC (l’Associazione Brasiliana Industria del Caffè) si sono portati a 17,7 mio sacchi (da 60 kg) nell’esercizio nov. 2007-ott.2008. Questo dato pone il Brasile al secondo posto nella classifica mondiale dei paesi consumatori, dietro agli USA. Ma poiché i consumi in Brasile continuano a crescere, mentre negli USA il consumo si è ormai stabilizzato intorno ai 21 milioni di sacchi all’anno, si ritiene che nell’arco del prossimi 3-4 anni il Brasile possa diventare anche il più grande consumatore di caffè al mondo.
Nell’esercizio nov. 2007- ott. 2008 i consumi interni di caffè sul mercato brasiliano sono cresciuti del 3,2% rispetto al precedente periodo, per un quantitativo di 550 milioni di sacchi in più. In termini pro-capite il consumo annuo si colloca a 5,64 kg annui di caffè crudo (grossomodo come l’Italia), pari a 4,51 kg di caffè torrefatto. Secondo la ricerca “Tendências do Consumo do Café no Brasil em 2008”, condotta da TNS InterScience, 9 brasiliani su 10 (di età superiore ai 15 anni) bevono caffè almeno una volta al giorno. La crescita dei consumi di caffè in Brasile è conseguente al “Programa do Selo de Pureza” lanciato nel 1989 con lo scopo di aumentare la qualità del caffè offerto ai consumatori brasiliani.
ABIC ritiene che i consumi possano ancora crescere nel futuro e a tal fine, secondo le risultanze dell’indagine di TNS InterScience, si suggerisce di puntare sull’aumento della frequenza di consumo. E’ altresì importante lanciare prodotti differenziati di alta qualità e fare innovazione anche con altri prodotti a base di caffè, come i caffè gelato o i preparati a base di caffè pronti per il consumo. La domanda andrà anche promossa attraverso una più ampia offerta di macchine per caffè espresso (sacchetti e cialde) e sistemi combinati per caffè filtrato, soprattutto con riferimento ai luoghi di lavoro, uffici, luoghi di studio, ecc.
ABIC si era posto l’obbiettivo di pervenire ai 21 milioni di sacchi di consumo totale già nel 2010. Dato però il rallentamento della crescita negli ultimi anni, questo traguardo va realisticamente spostato in avanti di due o tre anni, al termine dei quali si ritiene di poter agganciare gli USA per la prima posizione tra i paesi consumatori. Comunque per il 2009 ABIB prevede ancora una crescita interna dei consumi intorno al 3% , nonostante la crisi economica e finanziaria generale. Nel 2008 il valore delle vendite era stimato intorno ai 6,5 miliardi di dollari e per il 2009 si prevede un passo in avanti per portarsi a 6,85 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda il quadro competitivo, ABIC rileva che sta aumentando il grado di concentrazione tra i produttori brasiliani. Le prime 10 imprese del settore concentrano quasi il 72% del totale produzione. In testa alla classifica dei produttori si pone il gruppo Sara Lee che nel corso del 2008 ha consolidato la propria leadership acquisendo l’azienda familiare Moka Cafè, operante nell’area metropolitana di São Paulo. Al secondo posto si colloca Santa Clara che fa ora parte del gruppo israeliano Strass-Elite. Al terzo e quarto posto si collocano rispettivamente Indústrias Alimentícias Maratá e Melitta do Brasil Indústria e Comércio. In Brasile opera da tempo anche il gruppo italiano di Massimo Zanetti, con una torrefazione (Segafredo Zanetti Brasil) e una piantagione di caffè (Nossa Senhora da Guia), entrambi nella regione di Minas Gerais. Sul mercato brasiliano si è inserito anche il gruppo italiano Lavazza che inizialmente aveva già eacquIsito la società Café Grão Nobre Ltda (nello Stato di Rio) cui è seguita nel corso del 2008 anche l’acquisizione della sociEtà Café Terra Brasil (regione São Paulo)
+info: www.abic.com.br
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