Beer&Food Attraction 2020 si è rivelata un’ulteriore edizione di successo per il mondo brassicolo italiano e non solo. Dalle singole proposte ai forum, fino alla competizione per il “Birrificio dell’Anno”: ogni componente è stato sinonimo di passione e dedizione per la birra. Brewrise ha messo in mostra l’intera corazzata, confermandosi come player di rilievo assoluto, spaziando dall’Europa agli Stati Uniti sulla linea comune dell’eccellenza.
Eccellenza nell’importazione e nella distribuzione di birre di qualità. Nata nel 2016 da un’idea di più menti, come racconta Gianni Arecco, uno dei co-titolari: “Una realtà giovane, che ama le birre, tutte”. Belgio, Inghilterra, Stati Uniti rimangono il focus principale, creando un ponte prezioso tra gli appassionati italiani e le realtà più celebri del mondo del luppolo.
Chimay è uno dei marchi di punta. Autentico diamante storico, la birra trappista più famosa del mondo, come racconta Alessandro Bonin, responsabile export: “Chimay ha una storia lunghissima anche in Italia, presente da circa quarant’anni. Lavoriamo in modo ragionato e ragionevole, cerchiamo la qualità per soddisfare le potenzialità e le richieste del nostro mercato”. Attenzione maniacale all’aspetto qualitativo, che si traduce in una gamma strepitosa: dubbel e triple storiche, insieme alla dorèe più leggera.
De Halve Maan, l’unico birrificio presente nel centro storico del Belgio. Lo descrive il brand ambassador Francesco Erario: “Siamo la realtà autentica della città di Bruges, con la particolarità della pipeline: un sistema di tubi lungo tre chilometri e trecento metri che collega il birrificio alla zona industriale, dove infustiamo, imbottigliamo e soddisfiamo i nostri clienti”. Brugse Zot, Straffe Hendrik e Blanche de Bruges sono le tre proposte di qualità.
Ampio spazio alle realtà internazionali di altissima gamma. La leggenda Ronald de Waal con The Flying Dutchman, che dedica all’Italia la novità: Cappuccino Porter, tostata con note di caffè importanti, e una linea analcolica a base di Kombucha, declinata nelle varietà alla rosa o al ribes nero. “Un trend già in crescita nel Nord Europa, è solo questione di tempo perché arrivi anche nelle zone mediterranee, dove lo stile healthy sta prendendo piede”.
A proposito di analcolici: Ian Houghton, responsabile vendite di EMEA Bundaberg Brewed Drinks, presenta un prodotto che vive da cinquant’anni, all’avanguardia in quello che è un costume sempre più comune oggi: “Fermentati analcolici, lontani parenti della birra: gusto pieno e profondo, completamente naturale. Abbiamo iniziato con la ginger beer, per poi allargarci a qualsiasi tipo di palato e cultura. Con Brewrise inizieremo l’ingresso in Italia, e i primi sei mesi ci hanno già dato segnali meravigliosi”.
Brewrise coinvolge anche lo stile street e alla mano tipico dei birrifici USA. Come Oskar Blues, fresco di lancio in Italia rappresentato da Jesse Kercheval. Grand entusiasmo per il tratto distintivo del bere americano, la lattina: la classica Dale’s Pale Ale, oppure varianti più luppolate che attirano maggiormente il pubblico italico, come la One-Y IPA e la Tropical Can-O-Bliss.
Terra d’Albione, terra di grande tradizione birraria. Orgoglio inglese per il birrificio Charlie Wells, raccontato da Tim Sprake: “Uno dei primi birrifici presenti in Italia, circa quarant’anni fa, da Bedford. Avremo una nuova selezione dopo l’apertura del nostro nuovo punto a luglio, e proporremo i nostri nuovi prodotti Brewpoint”.
Dall’Irlanda i pionieri della birra artigianale locale, il birrificio O’Hara’s, a conduzione familiare come spiega Harry Kennedy. Proposte tutte alla spina, la pluripremiata Irish Stout, la Irish Red Ale (Nitro) e la Irish Pale Ale, la più venduta d’Irlanda. Non manca una ricerca di respiro internazionale, con la 51 State New England IPA ispirata agli USA.
Non solo Gran Bretagna: Marco Weber, responsabile export di Veltins / Grevensteiner racconta la storia centenario dell’azienda. “Nacque duecento anni fa a conduzione familiare nel Sauerland in Germania. Grevensteiner è una bierspezialitäten tedesca, una lager fresca non filtrata. Veltins invece è una Pilsner tradizionale”.
Dal 1822 il birrificio Lindemans è orgoglio nazionale belga: “Cerchiamo di entrare stabili nel mercato italiano” racconta il sales manager Philippe Dumont. “Cinque anni fa non eravamo conosciuti per nulla, adesso stiamo cominciando a toglierci qualche soddisfazione. E siamo sicuri con Brewrise continueremo a migliorare”.