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I ricercatori dell’Università di Napoli Federico II stanno sviluppando un robot bartender, chiamato BRILLO, acronimo di “Bartending Robot for Interactive Long-Lasting Operations”, in grado non solo di preparare un cocktail e servire un cappuccino ma anche di intrattenere una conversazione con il cliente.

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BRILLO non è il primo robot barman ma a differenza dei suoi predecessori che agiscono come dei semplici distributori automatici è in grado di analizzare le espressioni facciali ed il linguaggio del corpo di chi ha di fronte per capirne l’umore ed elaborare delle domande appropriate secondo i gusti del cliente. BRILLO è infatti in grado di ricordare le interezioni precedenti, le preferenze negli argomenti di discussione e i drink ordinati delle persone con cui ha interagito grazie al riconoscimento facciale. Lo stesso robot bartender è dotato di faccia che può assumere diverse espressioni rendendo la conversazione più “umana”.

Il team di ricercatori del laboratorio Projects of Intelligent Robotics and Advanced Cognitive Systems (PRISCA) dell’università di Napoli ha iniziato a sviluppare BRILLO nel febbraio 2020 in collaborazione con Totaro Auotmazioni, un produttore di macchine per catene di montaggio alimentari.

Per insegnare a BRILLO ad adattarsi alle diverse situazioni e a portare avanti un dialogo complesso con i clienti, il team di sviluppo ha trascorso gli ultimi due anni ad addestrare l’algoritmo con un flusso infinito di argomenti di conversazione. Ciò ha significato perfezionare la capacità del robot di iniziare le conversazioni con un’ampia gamma di argomenti – ad esempio, i convenevoli sul tempo – prima di determinare, in base alle reazioni del cliente, se è opportuno approfondire argomenti più specifici, dalla politica allo sport.

twitter.com/PriscaLab/status/1523691348682891265/video/1

Sebbene gli esperti ritengano che le conversazioni tra esseri umani e programmi di intelligenza artificiale senzienti siano ancora lontane decenni, il team di sviluppo di BRILLO non sono gli unici scienziati che esplorano come la tecnologia di auto-apprendimento  possa essere applicata al settore dei servizi.

BRILLO non debutterà a breve in un bar vicino a noi. Il suo team presenterà il robot in occasione di alcune conferenze che si terranno in Italia nel corso dell’anno, ma ci sono ancora diversi problemi da affrontare. Per esempio: Come garantire la privacy degli avventori di un bar che discutono di questioni personali con una macchina dotata di intelligenza artificiale.

prisca.unina.it/brillo

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