Tra i più prestigiosi vini italiani, il Brunello di Montalcino attrae sempre più l’attenzione di gruppi finanziari ed ora anche alcune multinazionali si mostrano interessati ad investire in questo prezioso segmento dell’enologia toscana, dove il valore dei vigneti – secondo stime di WineNews – supera ormai il milione di euro a ettaro.
Già nel 2017 era sbarcato a Montalcino il gruppo francese EPI della famigla Descours che aveva acquisito la Tenuta Greppo Biondi Santi, cantina-mito dove è nato nell’Ottocento il Brunello di Montalcino. Sempre nel 2017 Il gruppo belga Atlas Invest aveva acquisito dalla famiglia Gloder il Brunello a marchio Poggio Antico.
In precedenza, un altro importante gruppo argentino, l’ABFV (Alejandro Bulgheroni Family Vineyards) aveva avviato importanti investimenti nella zona di Montalcino con l’acquisizione di Poggio Landi (storico podere della Fattoria de Barbi) e di Podere Brizio (già dell’imprenditore bresciano Roberto Bellini).
Adesso è la multinazionale del lusso Lvmh che sta valutando degli investimenti sul Brunello. Secondo le indiscrezioni pubblicate da winenews, il colosso francese, che già detiene importanti aziende di champagne (Moët & Chandon, Krug, Dom Perignon, Veuve Clicquot), di vini top francesi (Château d’Yquem), oltre ai cognac Hennesy, è in trattativa per l’acquisto di Castello Banfi, leader del territorio e fondamentale nella storia recente, per lo sviluppo di tutto il mercato del Brunello, soprattutto negli Usa.
Banfi nasce nel 1978 grazie alla volontà dei fratelli italoamericani John e Harry Mariani. Oggi Castello Banfi è un’azienda tra le più belle e rinomate al mondo, con una estensione di 900 ettari a vigneto (di cui 173 a Brunello), sviluppando un fatturato di 68 milioni di euro nel 2018 ed un utile netto di 2,2 milioni di euro. Non è ancora dato a sapere se la trattativa andrà in porto ma questa vicenda è l’ennesima conferma del fascino e dell’appeal del territorio di Montalcino a livello mondiale.
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