Pinterest LinkedIn

© Riproduzione riservata

Dopo il dietrofront all’ultimo minuto da parte delle autorità del Qatar sul permesso di vendere alcolici all’interno e nei dintorni degli stadi di calcio durante le partite della Coppa del Mondo sembra che AB InBev, multinazionale proprietaria del marchio di birra Budweiser, si sia trovata con una notevole eccedenza di scorte di magazzino.

Annuario Birre Italia Birritalia 2024-25 Beverfood.com
Annuario Birra Italia Birritalia 2024-25 beverfood.com

Infatti Budweiser è il marchio di birra sponsor ufficiale dei mondiali di calcio e versa alle casse della Fifa circa 75 milioni di dollari per ogni ciclo di 4 anni della Coppa del Mondo. Fino a 2 giorni prima del calcio di inizio della prima partita sembrava che che il governo del Qatar avesse concesso il permesso di vendita della birra Budweiser durante le partite, seppur con limitazioni e con prezzi elevati, per accontentare lo sponsor. All’ultimo minuto però è stato deciso di vietare la vendita degli alcolici negli stadi e nei pressi fatta eccezione per le Hospitality Suites (dove ci sono i posti più prestigiosi e costosi) e di ammettere la vendita di bevande alcoliche solo nei Fifa Fan Festival e su altri locali autorizzati.

Questo decisione ha scatenato non poche polemiche e il profilo ufficiale di Twitter di Budweiser aveva postato a commento un tweet (poi cancellato) con la frase: “Well, this is awkward…” (“Beh, questo è imbarazzante…”).

Ora, il colosso della birra sembra aver escogitato un modo originale per smaltire la birra in eccesso nei magazzini che probabilmente non venderà in Qatar: il Paese che vince la competizione prende tutto. Budweiser ha, infatti, twittato una foto con una montagna di pallet di birra con la scritta: “Nuovo giorno, nuovo tweet. Il Paese vincitore riceve le Buds. Chi le riceverà?”.

© Riproduzione riservata

Tu cosa ne pensi? Scrivi un commento (0)

Per continuare disattiva l'AD Block

La pubblicità è fondamentale per il nostro sostentamento e ci permette di mantenere gratuiti i contenuti del nostro sito.
Se hai disattivato l'AD Block e vedi ancora questo messaggio ricarica la pagina