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Cafè do Brasil, l’azienda napoletana della famiglia Rubino produttrice dei marchi Kimbo e Kosè, ha siglato un accordo che prevede la localizzazione della propria base logistica/distributiva nell’Interporto campano di Nola. La struttura, che occuperà oltre 15mila mq, di cui circa 8.700 di magazzini, entrerà in attività dal prossimo mese di settembre, quando comincerà a ricevere i primi lotti di caffè verde provenienti dai più importanti Paesi produttori.


L’Interporto Campano di Nola, che fa capo a Gianni Punzo, è stato scelto dall’azienda guidata da Michele Rubino, amministratore unico di Cafè do Brasil, perchè dispone di una gamma completa di servizi, sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista delle connessioni stradali, ferroviarie e dei collegamenti con il Centro Europa e con tutti i porti del Sud Italia, quali Taranto, Gioia Tauro, Brindisi, Salerno e Napoli. L’interporto di Nola permette – grazie all’interconnessione tra i vettori – di utilizzare con efficienza tutte le quattro modalità di trasporto (aria, gomma, acqua, ferro). E’ stato, infatti, concepito come un distretto logistico integrato che mira ad abbracciare ed ottimizzare tutte le fasi del ciclo produttivo e distributivo quali lo stoccaggio, la manipolazione e la movimentazione delle merci.

L’attività della struttura nolana è in forte ascesa. Nel 2007 l’Interporto di Nola ha registrato il transito di 407.323 veicoli commerciali con una movimentazione di 4.867.584 tonnellate, pari ad un incremento del 16,7 per cento rispetto al 2006. Nello stesso anno è salito a 1.239 il numero di treni movimentati dalla T.I.N. S.p.A., (Terminal Intermodale Nola) la società che gestisce il terminal containers dell’Interporto di Nola, con un incremento del 60% rispetto all’anno precedente.

Kimbo nasce a Napoli cinquant’anni fa. I tre fratelli Rubino (Francesco, padre di Michele, Gerardo ed Elio) trasformano una piccola torrefazione in un’azienda che in soli quindici anni arriva a essere leader del mercato campano. La svolta negli anni Sessanta, quando il confezionamento sottovuoto del caffè, dapprima in lattina e successivamente in bustina, consente una migliore conservazione del prodotto e ne permette una più ampia distribuzione. In breve tempo, grazie anche ad una aggressiva politica commerciale e comunicazionale, il caffè Kimbo appare sulle tavole di milioni di consumatori anche di molti Paesi stranieri.

Il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2007 ha registrato un fatturato di 128,8 milioni di euro, con un incremento netto pari al 13,76 per cento.. Il fatturato dell’esercizio 2007 deriva all’84 per cento dal mercato “casa” e al restante 16 per cento nel segmento “away from home”. Michele Rubino dirige una rete di vendita con 150 agenti ed uno stabilimento di 40mila metri quadrati ubicato a Melito, in provincia di Napoli.

+ INFO; www.denaro.it/VisArticolo.aspx?IdArt=536096

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