“Buongiorno, posso avere un cappuccino senza lattosio? Sa, sono intollerante. È possibile?”
“Salve, sono celiaca e vorrei fare un aperitivo con le amiche. Avete cibi e bevande gluten free che siano idonee e sicure per il mio regime alimentare?”
Sono sempre di più i titolari di bar e locali in tutto il Bel Paese che ricevono quotidianamente domande di questo genere ed ecco perché è così importante dotarsi di un bancone bar per le intolleranze.
Una buona colazione al bar prima di andare a lavoro o un aperitivo in compagnia degli amici, infatti, sono momenti di svago irrinunciabili per chiunque, anche per chi, purtroppo, soffre di intolleranze alimentari.
Che si tratti di celiaci, intolleranti al lattosio, al nichel, o ad altri tipi di alimenti e additivi chimici, i dati ISTAT relativi al biennio 22-24 parlano chiaro: il 12,7% degli italiani segue un regime alimentare specifico per restare in salute. Si parla quindi di numeri da capogiro, in drastico aumento negli ultimi anni, con milioni di persone intolleranti ad uno o più tipologie di alimenti. Numeri che crescono ulteriormente se si considerano i turisti stranieri con le stesse esigenze che ogni anno affollano il nostro paese.
Chi opera nel settore Food&Beverage non può certo rimanere indifferente di fronte a questi dati, non solo per una questione etica e di inclusione, ma anche come possibilità di business senza precedenti. Offrire questo tipo di servizio, infatti, permette di migliorare la brand reputation, differenziarsi dalla concorrenza e aumentare la propria clientela, che tenderà a fidelizzarsi nel tempo e a tornare nel locale in compagnia di amici e parenti.
Che si tratti di un caffè, della somministrazione di una bevanda o dell’organizzazione di un buffet per l’aperitivo, ci sono accortezze fondamentali di cui tenere conto per organizzare un bancone bar per le intolleranze e fornire così un servizio idoneo, sicuro, ma anche buono e gustoso.
Per quanto riguarda gli alimenti, nel caso della celiachia, si può fare riferimento ad una dicitura specifica, la scritta “senza glutine”, regolata dalla norma Europea Reg. 828/2014 per garantire alimenti idonei e sicuri alla dieta senza glutine, così come il marchio registrato Spiga Barrata, che rappresenta la massima garanzia di sicurezza per i consumatori-pazienti celiaci.
Per i celiaci, è possibile trovare sia prodotti già confezionati e surgelati sia tanti prodotti freschi, realizzati da laboratori artigianali specializzati.
E per le bevande e gli aperitivi? In questo caso è opportuno fare una differenza: vino, spumante, ma anche i distillati, come grappa, gin, whiskey, tequila e vodka (purché privi di aromi o altre sostanze), sono sempre idonei, anche quando provengono da materie prime contenenti glutine, perché il processo di distillazione ne elimina ogni traccia.
Il discorso cambia invece per altre bevande o sciroppi con cui spesso vengono realizzati i cocktail, che devono essere garantiti “gluten free”. Per l’alternativa analcolica, è possibile scegliere tutti i succhi di frutta, purché non siano stati addizionati di altri ingredienti, ma anche le bevande gassate come cole e aranciate.
Una menzione specifica va alla birra, che può essere assunta solo in caso sia riportata la dicitura senza glutine e che può essere prodotta in due modi:
- utilizzando cereali naturalmente gluten free come riso, mais, sorgo, grano saraceno, quinoa o miglio.
- deglutinando il malto d’orzo o frumento utilizzati per la birra tradizionale, alla quale vengono applicati processi specifici, validati e standardizzati, in grado di ridurre gran parte del glutine presente, portandolo a livelli talmente bassi da essere tollerato anche dai celiaci.
Ma come si fa ad essere sicuri di scegliere i prodotti più adatti per chi soffre di un’intolleranza alimentare? Il primo passo è senza dubbio quello di affidarsi a chi da 45 anni rappresenta il punto di riferimento per il consumatore celiaco. AIC, l’Associazione Italiana Celiachia, infatti, ha dato vita al programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine (AFC), dedicato a tutti quei ristoratori, gestori di locali e albergatori che vogliono ampliare l’offerta gluten free. Si, perchè per offrire un servizio di qualità servono innanzitutto competenze, supporto e formazione specifica.
Si tratta quindi di una rete di locali e attività che scelgono di essere formati in materia di celiachia e di seguire linee guida specifiche nel rispetto dei requisiti per la somministrazione di prodotti sicuri e adatti per questo tipo di dieta specifica.
Il programma AFC, quindi, serve a semplificare e migliorare la qualità di vita dei celiaci fuori casa, ma offre tanti vantaggi anche per i bar e i locali che decidono di farne parte. Oltre a ricevere corsi di formazione, consulenza e supporto continuo, le attività godono di un’ampia visibilità presso la comunità celiaca. Tutti i locali aderenti, infatti, vengono pubblicati ogni anno su una Guida cartacea, distribuita in più di 30.000 copie in tutta Italia, sul sito celiachia.it e sulla App AIC Mobile, visitata da decine di migliaia di utenti, compresi i tanti turisti stranieri che scelgono il nostro paese come meta per le loro vacanze.
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Fonte: Dati ISTAT