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Il caffè protegge il fegato dai danni provocati dall’alcol, primo fra tutti la cirrosi. Emerge dallo studio statunitense pubblicato sugli Archives of Internal Medicine e condotto da Arthur Klatsky, del Kaiser Permanente Medical Care Program. La nuova ricerca conferma quanto gia’ avevano di recente evidenziato, dopo la revisione di numerosi studi sull’argomento, scienziati italiani diretti da Carlo La Vecchia, dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano.

Secondo il nuovo studio, che per 20 anni ha seguito 125.580 persone, il consumo di una tazzina di caffè al giorno e’ associato a una riduzione del 22% del rischio di cirrosi, consumare da una a tre tazzine al giorno riduce ulteriormente il rischio del 40% e consumarne quattro riduce il rischio dell’80%.

Poiche’ il te’ non ha mostrato la stessa capacita’ protettiva, i ricercatori ritengano che a difendere il fegato dai danni dell’alcol debba essere una sostanza contenuta unicamente nel caffè, quindi non la caffeina quindi. Del resto gia’ i ricercatori italiani avevano lasciato cadere il sospetto su alcuni composti antiossidanti dei quali il caffè e’ particolarmente ricco, soprattutto i diterpeni. Tuttavia il vero segreto del caffè resta tutto da scoprire.

La ricerca italiana, presentata da Alessandra Tavani, aveva dimostrato che la bevanda piu’ amata dagli italiani protegge il fegato da malattie gravi come la cirrosi epatica e il tumore, soprattutto quando la persona e’ ad alto rischio perche’, per esempio, e’ un forte bevitore di alcolici.

Gli studiosi americani hanno concentrato l’attenzione sulla cirrosi provocata dal’alcol, elaborando una vasta mole di dati raccolti tramite visite volontarie dal 1978 al 1985. Delle persone seguite, 330 avevano avuto una diagnosi di cirrosi entro il 2001, e 199 di questi erano stati colpiti da cirrosi alcolica. La riduzione di rischio della cirrosi associata al consumo di caffè e’ provata dalla presenza nel sangue della gamma-glutamil transferasi (GGT) e di altri enzimi epatici che sono indicatori della malattia. Maggiore e’ il consumo di caffè, minore risulta la presenza di tali enzimi nel sangue.

Nel frattempo, ha raccomandato Adolfo Francesco Attili, Ordinario di Gastroenterologia presso l’Universita’ di Roma La Sapienza, meglio non dimenticare che troppi caffè possono dare disturbi, come tachicardia e difficolta’ ad addormentarsi.

”Questi risultati – ha spiegato Attili – non devono invogliare a un consumo esagerato di caffè, ma sono importanti perche’ possono portare alla scoperta delle molecole protettive che esso contiene, probabilmente antiossidanti come i diterpeni”. E un’altra raccomandazione viene anche dagli studiosi Usa: ”anche se il caffè e’ un epatoprotettivo, ridurre il consumo di alcol e’ l’unico modo di evitare danni al fegato”.

Fonti:
www.hplanet.it
www.ansa.it del 13 giugno 2006

il significato delle parole: CIRROSI EPATICA -> it.wikipedia.org/wiki/Cirrosi_epatica

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