Su prestazioni sportive, resistenza e ruolo del caffè nuovi dati dall’Institute for Scientific Information on Coffee – ISIC che ha di recente diffuso i risultati di uno studio sull’ incidenza di caffè e caffeina sui diversi tipi di attività fisica, sui potenziali meccanismi di queste sostanze e sulle implicazioni per gli atleti professionisti e dilettanti.
I dati della ricerca sono stati presentati da Neil Clarke, docente della Facoltà di Scienze della Vita all’Università di Coventry (UK) e pubblicati su International Journal of Sports Physiology and Performance: dimostrano che il consumo di caffè incide positivamente sulle prestazioni durante una disciplina di resistenza, come la corsa: in particolare, l’assunzione di caffè 45-60 minuti prima di una gara di circa 1 km e mezzo (circa un miglio) migliora la prestazione del 2% circa – equivalente a cinque secondi – rispetto al gruppo di controllo.
L’effetto del caffè sulle prestazioni sportive non si riferisce esclusivamente alla corsa. Il caffè è una fonte di caffeina e la European Food Safety Authority ha dimostrato che la caffeina determina un miglioramento delle performance fisiche (effetto ergogenico). Numerosi studi indicano che una dose moderata di caffeina, equivalente a circa 3mg/kg del peso corporeo, può migliorare le attività di resistenza come la corsa, il ciclismo e il canottaggio, oltre che le attività di resistenza in palestra e gli sport a intervalli come il calcio e il rugby.
L’ipotesi principale secondo cui il caffè e la caffeina possono migliorare le performance è l’effetto antagonista sui recettori dell’adenosina. Questo permette al corpo di generare maggior forza durante la contrazione muscolare e di contrarre i muscoli con più vigore, oltre che con una maggiore frequenza. Si ha inoltre la sensazione che l’attività sia più facile, e meno dolorosa. È stato infatti dimostrato che la caffeina può ridurre il dolore muscolare e lo sforzo percepito durante l’attività fisica. Tuttavia, esistono differenze fra gli individui e il loro modo di reagire alla caffeina, dipendenti dal patrimonio genetico.
Fonte: www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/cibo_e_salute/index.shtml