La caffeina come freno all’infiammazione legata a invecchiamento e malattie cardiovascolari: per questo motivo chi beve caffè potrebbe godere di maggiore longevità. A suggerirlo è un articolo della Professoressa Daniela Lucini, Responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio e Patologie funzionali di Humanitas, sulla base di una ricerca della Stanford University School of Medicine (USA) pubblicata su Nature Medicine.
I ricercatori hanno analizzato diversi dati tra prelievi di sangue, sondaggi e registri clinici riferiti a circa 100 partecipanti tra 20 e 30 anni di età e a un gruppo più anziano con almeno 60 anni. Con i prelievi di sangue i ricercatori hanno cercato quali geni fossero i più attivi nei partecipanti più in là con gli anni. La loro attenzione è stata attratta da due gruppi di geni associati alla produzione di una potente proteina antinfiammatoria (IL-1-beta).Hanno distinto due gruppi, uno con questi geni più attivi e uno con questi geni meno attivi: nel primo gruppo era maggiore l’incidenza dell’ipertensione, le arterie dei partecipanti erano più compromesse dalla presenza di placche aterosclerotiche, dai radicali liberi e da questa proteina infiammatoria. Il secondo gruppo presentava invece le tracce di caffeina e dei suoi metaboliti. In vitro i ricercatori hanno combinato delle cellule immunitarie alle molecole infiammatorie, alla caffeina e ai suoi metaboliti. Si è visto come questi ultimi fossero in grado di impedire alle molecole infiammatorie di danneggiare le cellule.
Il meccanismo infiammatorio individuato dai ricercatori è la “traccia” sottostante le malattie cardiovascolari e – ipotizzano i ricercatori – potrebbe essere innescato da alcuni acidi nucleici, i mattoni per costruire i geni. La caffeina e i prodotti del suo metabolismo, però, sarebbero in grado di contrastarne l’azione. Questo processo è stato osservato solo in alcuni partecipanti anziani: laddove non si era manifestato, il consumo di caffeina era maggiore. Tuttavia, come concludono i ricercatori, tra consumo di caffeina e longevità c’è solo un’associazione e non un nesso di causa-effetto: «Il dato a cui arrivano i ricercatori è interessante ma non si può assolutamente concludere che il caffè sia una sorta di elisir di lunga vita», aggiunge la professoressa Daniela Lucini, responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio dell’ospedale Humanitas.
Per approfondire: www.humanitasalute.it/prima-pagina-ed-eventi/55057-bere-caffe-vivere-piu-a-lungo-foto-parere-esperto/