Se per gli assaggiatori è d’obbligo bere il caffè amaro, per i puristi è una specie di religione. D’accordo con i primi, un po’ meno con i secondi: lo zucchero ha la straordinaria capacità di aumentare la persistenza aromatica (attenzione: sia per i caffè buoni, sia per quelli cattivi), migliora la percezione sferica e il corpo e, agendo sinestesicamente, deprime l’amaro consentendo anche a quanti sono particolarmente sensibili a questo sapore di concentrasi maggiormente sugli aromi e quindi di aumentare il piacere che ricavano dall’atto di consumo, sempre che il caffè sia buono.
A cura di Luigi Odello
(Presidente dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè)
+info: Coffee taster www.assaggiatoricaffe.it
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Brescia