Il calendario Quarta Caffè 2023 rievoca i mestieri antichi, parte della nostra tradizione e identità storica attraverso la narrazione di immagini fotografiche. La globalizzazione ha contribuito a far dimenticare le tradizioni, Quarta Caffè, in linea con la sua mission, vuole rievocare il valore dei mestieri antichi racchiusi nel patrimonio culturale.
Nei dettagli degli scatti fotografici, sapienti mani trasformano la pietra, l’argilla, la carta pesta, i giunchi, i fili di lino e l’impasto di semola in un manufatto unico nel suo genere che dunque dà vita alla cultura popolare pugliese. Abbandonare tutto ciò significherebbe dimenticare le proprie origini.
È la storia di eccellenze che raccontano simboli atavici, come il galletto rampante ritratto sui manufatti in ceramica, icona rappresentativa del Dio Mercurio, chiamato a proteggere la famiglia e allontanare le negatività. A tavola la grande tradizione di manualità sono le orecchiette di semola di grano duro del Tavoliere delle Puglie, dalla forma concava inspirata ai tetti in pietra dei Trulli.
Lavorazioni più delicate, come l’orditura, prima operazione per l’armatura di un telaio, in cui si crea una matassa di fili perfettamente ordinati su cui tessere la trama. E ancora l’intreccio delle nasse che danno vita alle “trappole artigianali” per la pesca, realizzate in fibra di giunco, materiale naturale senza alcun impatto sull’ecosistema marino.
Per poi passare alla lavorazione della pietra leccese, diffusasi grazie alla maestria degli scalpellini, capaci di selezionare, tagliare e modellare – già nella cava – la pietra calcarea con decisi colpi di accetta dalla forma base fino ad arrivare al manufatto finito. Per finire poi con l’antica tecnica della cartapesta, nata per ornare gli altari barocchi di Lecce e alleggerire il peso delle statue dei santi in processione.
Al lettore si lasciano queste testimonianze “dell’arte manuale di altri tempi”, da ricordare e diffondere.
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