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Campari Bartender Competition: svelati i tre finalisti


Dario Tortorella, Simone Broglia e Alberto Di Maria, finalisti della Campari Barman Competition

Sono stati più di milleduecento i bartender iscritti alla Campari Bartender Competition di quest’anno: sono rimasti in tre, dopo cinque mesi di sfide intense e coinvolgenti, e in seguito alla semifinale appena conclusa al Camparino in Galleria di Milano. Dario Tortorella, Simone Broglia e Alberto Di Maria sono i professionisti che si sfideranno domani, con in palio il titolo di nono Campari Bartender of the Year: in ballo c’è un anno di collaborazione con il team di Campari Academy, che conterà guest shift, masterclass e la partecipazione, come protagonisti, alle attività della branca di formazione professionale di Campari Group.

Da un gruppo assottigliatosi fino a venti partecipanti, i dieci semifinalisti erano stati selezionati tramite il Behind the Bar: una visita, presso il luogo di lavoro dei bartender in gara, da parte della squadra di Campari Academy, che ha potuto così valutare la tecnica di esecuzione, l’improvvisazione e l’ospitalità a tutto tondo dei contendenti nel loro habitat naturale. La prima fase di semifinale ha visto i bartender presentare il drink con cui erano stati ammessi alla gara fin dall’inizio (iscrizione online o tramite le Live Audition che si sono svolte su tutto il territorio italiano).

A giudicarli, un parterre di giurati d’eccezione, che per il responso ha preso in considerazione i criteri di gusto, aspetto, tecnica, comunicazione e aderenza allo stile Campari: Edoardo Nono (Rita&Cocktails, Rita’s Tiki Room), Dom Carella (CaRiCo) e Aldo Bruno Russo (Rare Activator) per la degustazione; Samuele Ambrosi (Cloakroom, CloakStudios, Boss Hogg Treviso) per la tecnica; Luca Casale (Campari Academy Coordinator) per la comunicazione. A questo è seguito un questionario di dieci domande, incentrate sul mondo Campari e sulla città di Milano, che ha testato le conoscenze dei bartender sia in ambito tecnico, che storico e merceologico.

“Sono stati presentati drink di grande ricerca e studio” racconta Ambrosi, “e Campari ha dimostrato la sua versatilità. Ho assaggiato idee, come un connubio con il caffè, che ha messo in luce tutta la trasversalità del prodotto”. Secondo Carella, “si sono visti caratteri spigliati, ben presdisposti a fare da osti: la comunicazione è un punto fondamentale, come la tecnica. Qualcuno ha pagato il non essere pronto…”. Nono conclude rimarcando come la semplicità, ancora una volta, si sia dimostrata una chiave essenziale: “Tutti i concorrenti si sono rivelati molto preparati, ma in alcuni casi lo sforzo non è stato commisurato al risultato. Qualcuno si è concentrato forse troppo su preparazioni homemade più complesse, senza però ottenere un drink bilanciato: chi ha puntato su prodotti essenziali ma di altissima qualità, ne ha giovato”. 

La somma dei punteggi di performance e questionario ha decretato i cinque bartender che hanno avuto accesso alla seconda fase di semifinale (oltre ai tre poi eletti finalisti, anche Andrea Pace e Marco Masiero). Si è trattato di una mistery box, con all’interno cinque tipologie di ingredienti, con cui i bartender hanno dovuto reinterpretare il Campari shakerato, con il vincolo di utilizzare almeno 60ml di bitter Campari: i criteri di valutazione sono stati gusto, coraggio nell’osare, e capacità di reinterpretare un aperitivo classico.

Questi i drink della mistery box con cui i finalisti hanno strappato il pass per l’ultimo atto:

Simone Broglia – The Soda Jerk Verona – Finale non ti Timo

Simone Broglia

 

Dario Tortorella – L’Antiquario Napoli–  Di Nuovo

Dario Tortorella

 

Alberto Di Maria – Retro Bottega del Cocktail Caltanissetta – Altrimenti Shakerato

Alberto Di Maria

Appuntamento a domani sera dunque, presso la storica sede di Campari Group a Sesto San Giovanni. Sarà il momento clou della gara, con un autentico show che prenderà vita prima dell’incoronazione: il prossimo Campari Bartender of the Year sarà svelato tra poche ore.

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