Il giorno dopo la presentazione dei risultati del Primo trimestre del 2019, Campari conferma la performance positiva in Borsa, toccando i massimi storici del valore dell’azione che ha chiuso le contrattazioni a Piazza Affari a 9,20 mettendo a segno un +1,66%. Nessun realizzo quindi rispetto alla giornata di martedì 7 maggio quando sono stati presentati i conti sopra le attese degli analisti che hanno fatto volare in borsa la società.
“Abbiamo registrato un’ottima partenza nel 2019 grazie sia all’andamento molto positivo dei brand chiave a priorità globale e regionale nei principali mercati sviluppati, nonostante la diversa calendarizzazione della Pasqua, sia al recupero dei mercati emergenti, largamente dovuto a una base di confronto favorevole in un trimestre a bassa stagionalità- la dichiarazione del CEO Campari Bob Kunze-Concewitz– Gli indicatori di profittabilità hanno mostrato una crescita organica superiore a quella delle vendite, grazie al mix positivo, nonostante la diluzione generata dal ritorno alla crescita nei mercati emergenti, oltre alla crescita degli investimenti in attività di marketing e dei costi di struttura meno che proporzionale a quella delle vendite”.
I risultati in sintesi del primo trimestre 2019 come si legge nel comunicato diffuso dalla società vedono le vendite pari a € 370,1 milioni, con una crescita totale pari a +10,1%. Una performance organica positiva, guidata dalla crescita a doppia cifra dei brand a priorità globale e regionale chiave nei principali mercati sviluppati. L’ebitda rettificato è pari a 72,4 milioni, con una crescita organica del 15,4%, superiore alla crescita delle vendite, generando un’espansione della marginalità operativa di +100 punti base, trainata dalla forte crescita delle vendite. Il debito finanziario netto è di 893,9 milioni, contro gli 846,3 milioni di fine 2018. Considerando anche le voci non ricorrenti (-0,8 milioni di rettifiche nel periodo e +21,6% nel primo trimestre 2018 in seguito alla plusvalenza legata alla cessione della gamma Lemonsoda), l’utile ante imposte è pari a 63,2 milioni (-17,4% rispetto a un anno prima).
Guardando al 2019, le prospettive per Campari rimangono bilanciate in termini di rischi e opportunità e invariate se confrontate con quanto annunciato precedentemente. “Rimaniamo fiduciosi sul conseguimento di una performance organica positiva per i principali indicatori di performance- continua Kunze-Concewitz- trainata dalla continua sovra performance dei brand a priorità globale e regionale a elevata marginalità nei principali mercati sviluppati”.
INFO: www.camparigroup.com