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Cantina di Soave: le sfide del Direttore Wolfgang Raifer tra vendemmia, mercati e novità


Wolfgang Raifer

La direzione di un colosso come Cantina di Soave non è cosa facile di per sé. Metteteci una pandemia globale che non si era mai vista, tempesta e  grandine estiva in alcuni territori, capirete benissimo che l’inizio del nuovo corso per il Direttore di Cantina di Soave Wolfgang Raifer non è stato semplicissimo, ma le sfide gli sono sempre piaciute. “Sicuramente quando sono arrivato tre anni fa alla Cantina di Soave sapevo delle responsabilità di dover gestire oltre 6.400 ettari di area vitata e 2.400 soci. La situazione generalizzata a causa dell’emergenza sanitaria ha reso ancor più sfidante la nostra missione. Non ci siamo mai fermati in vigna e in cantina visto che il nostro codice ateco ce lo consentiva, abbiamo cercato di affrontare nel migliore dei modi la situazione gestendo le problematiche di rilievo giorno per giorno e dandoci obiettivi di breve periodo”.

 

VENDEMMIA 2020 Non si può parlare di una singola vendemmia a Cantina di Soave, visto che i vigneti sono molto estesi, una zona che parte dai comuni nel vicentino di Lonigo e Gambellara, passando a Peschiera del Garda e arrivando sino alle cinque valli nel territorio dell’Est Veronese che comprendono tre grandi DOC: Soave, Valpolicella e Durello. “La vendemmia sta procedendo bene- racconta il Direttore di Cantina di Soave- ad oggi sono state raccolte circa un 65% delle uve, con il completamento delle uve aromatiche, di chardonnay e pinot bianco. L’andamento stagionale è stato positivo, le premesse erano buone con una fioritura e allegatura dal punto di vista quantitativi. Le forti tempeste di fine agosto alla fine si sono rivelate meno dannose del previsto, all’inizio sembrava un disastro per fortuna gli impianti hanno retto e in vista della vendemmia abbiamo recuperato. Ci sarà qualche vigneto da sistemare ma questo fa parte del gioco quando si gestiscono così tanti ettari sul territorio”. A buon punto anche la raccolta nella Valpolicella, per le uve che verranno destinate all’appassimento per il re dei vini veronesi l’Amarone verrà chiesto un ulteriore sforzo ai soci di mettere le uve in cassetta per preservare la qualità. A Soave ancora 2/3 settimane al massimo per chiudere la vendemmia, le uve arrivare in cantina hanno una buona acidità e profumi, le caratteristiche varietali dell’annata che daranno struttura, corpo e freschezza del vino sui vini rossi e sui bianchi a seconda della tipologia.

SOCI E SICUREZZA Un legame viscerale quello della Cantina di Soave con i propri soci, si tratta della cooperativa di prima grado più grande in Italia. Una grande responsabilità per vincere le sfide future è stata mantenere la propria identità anche nel caso di scelte strategiche per rafforzare le denominazioni sia sul comparto locale che sui mercati mondiali. “La nostra è una storia che parte nel 1898, negli ultimi anni sono stati fatti investimenti fortemente innovativi cercando però di mantenere sempre quel legame personale con ogni singolo socio. Durante i mesi del lockdown abbiamo gestito con i nostri 2.400 soci una corrispondenza più a livello cartaceo e telematico che fisica, in questa fase in cui siamo nel pieno della vendemmia stiamo molto attenti a rispettare tutti i protocolli e le misure di sicurezza perché non possiamo permetterci di fermare la produzione”. Il Covid 19 non ha fermato Cantina di Soave, ma ha solo rallentato in parte alcuni appuntamenti che sono stati necessariamente distribuiti per non creare assembramenti. “La nostra consueta riunione tecnica di metà agosto dove diamo informative importanti ed è una delle riunioni più seguite non è stata organizzata in un unico evento ma splittata in quattro riunioni in presenza. Abbiamo cercato di tenere sotto controllo le problematiche classiche del periodo vendemmiale per dare tutte le informazioni ai soci che portano l’uva in cantina rigorosamente con la mascherina e nel rispetto dei dispositivi di sicurezza”.

MERCATI GLOBALI L’enologo altoatesino classe 1973, già direttore della Cantina Colterenzio prima di arrivare tre anni fa alla Cantina di Soave inizialmente come Vicedirettore al fianco dello storico Bruno Trentini per poi assumerne la guida a inizio 2020 con la presidenza di Roberto Soriolo, ci parla anche della situazione dei mercati globali, dove negli ultimi anni la cooperative veronese ha giocato un ruolo fondamentale per l’export delle denominazioni prodotte. “Il vino italiano all’estero ha sofferto soprattutto sui canali del segmento fuori casa e dell’accoglienza, mentre il posizionamento in cui opera principalmente Cantina di Soave come la Gdo non ha avuto flessioni, ma in molti casi ci sono state delle situazioni di aumento sia a valore che a quantità per portare a casa il prodotto e soddisfare le esigenze del consumatore. Questo è stato un aspetto positivo ma sul medio lungo periodo bisogna sperare riportare il canale tradizionale alla normalità. Ci sono paesi che in questa fase hanno reagito meglio con maggior consumo come Germania, Uk, e Usa. Bisognerà capire come peserà la situazione di incertezza su questi mercati con la Brexit, capiremo come si comporteranno i buyer se inizieranno a fare scorte oppure no”.

NOVITA’ La grande cantina inaugurata nel settembre 2019 è pienamente in funzione, un grande investimento di circa 90 milioni di euro. “E’come quando si fanno i lavori in casa, quando escono i muratori c’è sempre qualcosa da sistemare, ma la cantina è pienamente funzionante e la situazione è tale per cui ci aspettiamo nei prossimo anni di aumentare la nostra capacità produttiva gradualmente e avere maggiore efficienza operativa in tutte le fasi di trasformazione per incrementare i numeri del prodotto confezionato e sfruttare al meglio la tecnologia avanzata della linea di imbottigliamento”. Le iniziative post covid 19 sui nuovi progetti sono ancora in stand by, le occasioni migliori per presentare i nuovi prodotti rimangono le fiere come Pro-Wein e Vinitaly che nel 2020 sono saltate. “Abbiamo deciso di fare slittare la presentazione dei nuovi prodotti, nel cassetto abbiamo il lancio di una nuova linea di vini biologici in cui crediamo molto e anche i feedback della clientela con le prime campionature è stato importante. L’obiettivo di puntare ad ampliare la nostra offerta con dei vini biologici va nella direzione di costruire un progetto nuovo per promuovere nella giusta maniera la viticoltura verso la sostenibilità, un impegno quotidiano per Cantina di Soave per preservare l’ambiente e valorizzare il territorio”.

INFO www.cantinadisoave.it

 

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