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La ricerca dell’eccellenza è il punto di partenza per un progetto sostenibile. Fatto salvo questo principio, Rocca delle Macie completa il programma di investimenti che, a iniziare dai vigneti, ha coinvolto anche la cantina dove le ricerche sulla vinificazione si modellano su nuove esigenze, non ultime quelle legate al cambiamento climatico. Lo staff tecnico di Rocca, affiancato dall’enologo Lorenzo Landi, sta ottimizzando gli ultimi investimenti atti a rilanciare anche la cantina dell’azienda, dopo i vigneti, in una dimensione di eccellenza. Le sensazioni che si cercano in un vino, la piacevolezza, la bevibilità, la sua vera identità sono già nelle uve dell’azienda. Il sistema computerizzato di ultima generazione sul controllo delle temperature per la gestione del freddo durante le fermentazioni, del caldo nelle macerazioni successive e l’impianto di un nuovo parco di vinificatori dai volumi calibrati, devono solo assecondarle. “Perché l’unità di valore chiamata ‘territorio’ che cerchiamo in un vino è data soprattutto dalla riconoscibilità dei suoi profumi -dice Landi- mentre l’ossidazione, uno tra i peggiori nemici, rende tutti i vini uguali, a partire dal nord della Francia fino al sud dell’Italia”.

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Luca Francioni, enologo dell’azienda da oltre 20 anni: “I dettagli in viticoltura sono e fanno la differenza: non sono atti formali ma uno stile di lavoro. Le nostre uve, il sangiovese in particolare, sono molto caratterizzate, con loro possiamo produrre vini con una personalità che non si può ottenere altrove. Gli investimenti dell’Azienda vanno in questa direzione”. “Per un’Azienda di grandi dimensioni come la nostra -dice Sergio Zingarelli, patron di Rocca delle Macie- fare vini di qualità è un impegno doppiamente doveroso, sia per la diffusione che abbiamo nel mercato estero, sia per quella che abbiamo in Italia. Fare grandi numeri, vuol dire entrare in modo capillare sul territorio, che significa fare comunicazione e cultura del vino. Noi abbiamo combattuto per anni contro il pregiudizio che quantità non poteva significare anche qualità dimostrandolo con una crescita esponenziale: non è un caso se siamo la seconda presenza più importante nel mercato canadese, se le esportazioni in Germania, Inghilterra e Stati Uniti sono aumentate, se entriamo nei mercati asiatici. Anche l’Italia rappresenta una sfida: oltre a noi stessi rappresentiamo una regione e un marchio, il Chianti Classico, che sta riprendendo lo smalto e la sua storica posizione di leadership nei consumi interni. È in virtù di queste responsabilità che Rocca delle Macie sta completando lo sviluppo suo intenso programma di investimenti per arrivare all’eccellenza dei suoi vini”.
Lo staff di Rocca delle Macie e i suoi vini vi aspettano al Padiglione 8 stand D8

+INFO: Ufficio stampa Rosanna Ferraro – www.roccadellemacie.com

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