Le caraffe filtranti dell’acqua di rubinetto promettono di eliminare sostanze nocive e di migliorare la qualità dell’acqua di rubinetto. Ma un esposto in procura di Mineracqua, inviato un paio di mesi fa al procuratore Raffaele Guariniello, sosteneva il contrario. Per questo la procura di Torino aveva aperto un’inchiesta, ipotizzando i reati di commercio di sostanze alimentari nocive per la salute e frode, e affidato l’incarico di analizzare l’acqua filtrata a Ivo Pavan, docente dell’Università di Torino. I risultati sono arrivati: la conclusione, secondo il consulente, è che le caraffe filtranti non migliorano l’acqua del rubinetto, già “perfetta” così com’è. Anzi, per certi versi la peggiorano, e possono diventare rischiose se quell’acqua viene bevuta da persone affette da patologie come diabete, ipertensione o cardiopatie. Nel migliore dei casi sono comunque “inutili”.
Guariniello ha subito scritto al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità per segnalare le criticità riscontrate. Dopo il trattamento con filtro si abbassano notevolmente la quantità di calcio e magnesio nell’acqua trattata. Anzi dalle analisi risulterebbe che al posto di calcio e magnesio, vengono introdotti nell’acqua sodio e potassio con valori superiori ai limiti, (diventando così pericolosa per chi ha patologie). Compaiono, inoltre, elementi di cui prima non c’era traccia, come l’ammonio, o l’argento, che serve per abbassare la carica batterica. L’acqua risulta poi inacidita …Insomma per la procura “quest’acqua, se fosse pubblica, sarebbe dichiarata “non potabile””. Risulta anche, secondo il consulente “un buon abbattimento della carica batterica”, che tende però a risalire con l’uso.