Il 6 aprile si celebra il #CarbonaraDay, uno dei piatti più amati dagli italiani con la “spaghettata social” più grande del mondo dedicata alla ricetta di pasta più condivisa. Solo su Instagram sono oltre 1.6 milioni i contenuti con l’hashtag #Carbonara, ideato nel 2017 dai pastai di Unione Italiana Food, l’evento ha raggiunto in 6 anni una platea potenziale di 1,7 miliardi di persone. Un appuntamento imperdibile per food influencer, media, cuochi e appassionati con al centro questo piatto. Per partecipare il 6 aprile a partire dalle ore 12 basterà seguire gli hashtag #CarbonaraDay e #CarbonaraSharing e cimentarsi in dirette video, condividere opinioni, foto e consigli su Instagram, Facebook e Twitter.
Secondo una ricerca commissionata dai pastai di Unione Italiana Food all’Istituto Piepoli, per 9 italiani su 10 (95%) la Carbonara si mangia sempre in compagnia, soprattutto in famiglia. Un’indagine condotta su un campione di 500 persone rappresentative della popolazione maggiorenne, per 8 italiani su 10 la Carbonara è una questione di cuore: il 62% la condivide con la famiglia, il 20% con il partner. Solo il 13%, con punte tra i maschi under 35, la degusta con gli amici. La perfetta carbonara condivisa? Per 2 italiani su 3 (67%) la Carbonara più buona è quella preparata tra le mura domestiche. Per il 32% è una ricetta social anche nella sua preparazione, con ognuno dei commensali si sposta in cucina a dare il suo contributo al piatto. Mentre per 1 italiano su 3 la perfetta carbonara condivisa è fuori casa, magari d’autore: in una trattoria tipica alla ricerca della tradizione oppure in un ristorante gastronomico dove la Carbonara è diventata simbolo di innovazione, scatenando la fantasia e la tecnica di tanti cuochi.
Alla domanda con chi mangerebbe una carbonara? Sono due volti noti e rassicuranti i commensali preferiti dagli italiani, Carlo Verdone, con il 25% delle preferenze soprattutto tra gli over 35, e Sergio Mattarella, con il 14% e una prevalenza degli over 54 anni. “Questa ricerca ci dice quanto la Carbonara sia di casa per gli italiani, come quel familiare a cui vogliamo particolarmente bene- spiega Riccardo Felicetti, presidente dei pastai italiani di Unione Italiana Food – Come Carlo Verdone, è la romanità ‘da esportazione’ che piace a tutti, è rassicurante come il Presidente Mattarella. Quando 6 anni fa noi pastai italiani abbiamo ideato il #CarbonaraDay volevamo ricordare che un piatto di pasta non divide, ma unisce. Quest’anno ribadiamo con forza il valore simbolico di un piatto di pasta che ci fa stare insieme e alleggerisce lo spirito nei momenti difficili. E ben vengano le discussioni con il sorriso se sia meglio la pancetta o il guanciale, lo spaghetto o il rigatone: una leggenda sulle origini della Carbonara dice che è un piatto della necessità, nato in tempo di guerra. Che oggi sia allora un piatto simbolo di amicizia, affetto e condivisione.”
Una Carbonara promossa anche dalla scienza, con l’uovo dà cremosità e umami, il guanciale croccantezza, grasso e succulenza, il formaggio la sapidità, il pepe la nota speziata. E la pasta accompagna questo gioco di contrasti dando profondità e persistenza a questi sapori. “La Carbonara è un piatto gratificante che aiuta a sopportare i momenti difficili, rivelando una sua dimensione emotiva. Aiuta il buonumore in un periodo in cui ne abbiamo tutti bisogno”- commenta Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista all’Università Campus Biomedico di Roma.
Le sue origini sono incerte. Alcuni ne attribuiscono la paternità ai carbonai appenninici (carbonari in romanesco), che lo preparavano usando ingredienti di facile reperibilità e conservazione. l’evoluzione della ‘cacio e ova’, di origini laziali e abruzzesi. Altri la riconducono alla cucina napoletana, individuando nel trattato del 1837 Cucina teorico-pratica di Ippolito Cavalcanti una possibile origine della pietanza. La tesi più affascinante, supportata anche da Marco Guarnaschelli Gotti, autore della Grande Enciclopedia della Gastronomia, fa nascere la Carbonara nel 1944 dall’incontro fra la pasta italiana e gli ingredienti della ‘Razione K’ dei soldati americani (tuorlo d’uovo in polvere e bacon). Una curiosità: l’inventore della Razione K è proprio quell’Ancel Keys, che, anni dopo, avrebbe “scoperto” la dieta mediterranea, stile di vita che mette al centro, accanto al cibo, il piacere della sua condivisione.