Il sostegno ai dipendenti contro il carovita, seppur prevalente nelle grandi aziende, vede impegnate anche molte delle imprese più piccole. È il caso della Bazzara, piccola e storica torrefazione sita nel cuore della città di Trieste, che nell’ambito delle politiche di welfare, ha distribuito ai suoi dipendenti dai 1.000 ai 3.000 euro a testa, per un totale di oltre 25.000 euro netti tra dipendenti e collaboratori, che sono stati erogati ai venti componenti del gruppo sotto forma di fringe benefits per voucher trasformabili in benzina o gasolio, buoni spesa, cesti natalizi e rimborsi per le bollette domestiche riguardanti i consumi elettrici.
Un importante aiuto che arriva dall’azienda triestina per far fronte al carovita e per aiutare tutti i suoi dipendenti ad affrontare la difficile congiuntura, tra il caro bollette e la dura inflazione che ha colpito duramente il nostro Paese nell’ultimo anno. Bisogna infatti tornare alla metà degli anni ‘80 per ritrovare un’inflazione così alta come quella registrata in questo difficile periodo. Una novità, questa, di cui la Bazzara va molto fiera. L’azienda, infatti, a favore degli incentivi, si batte da sempre per costruire connessioni tra le persone e crede che mantenere alto il valore del lavoro di un team non solo genera benefici a livello aziendale e quindi lavorativo, ma permette di stabilire maggiore coesione tra i dipendenti.
Grazie alle nuove previsioni normative e come previsto dal Decreto Aiuti bis, soprattutto per rispondere agli effetti della crisi energetica, sarà possibile utilizzare le cifre che le aziende decidono di mettere a disposizione anche per pagare le utenze domestiche di acqua, luce e gas. Con questa novità, sarà quindi possibile per tutte le imprese promuovere nuove soluzioni nell’ambito del welfare aziendale. Si tratta di azioni in larga parte già sperimentate, ma che vogliono rispondere a una situazione emergenziale. Una scelta, questa, da parte dell’azienda, che arriva a coronamento di un percorso improntato sulla sostenibilità che non sia solo ambientale, ma appunto anche sociale ed economica per un beneficio definito “comune”.
Ricordiamo infatti che la Bazzara è diventata una Società Benefit a dicembre 2021. La torrefazione ha integrato nel proprio statuto alcune specifiche finalità di beneficio comune, consolidando legalmente una solida base per l’allineamento della mission aziendale nel lungo termine.“La cura del bene comune – dice Mauro Bazzara, CEO della Bazzara – è responsabilità di tutti e implica la capacità di creare valore, non solo profitto. Impegnandosi formalmente ad avere un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente”.Un atto notarile alla presenza dei vertici dell’azienda ha siglato l’importante passaggio preannunciato da decisivi passi di assestamento – dalla creazione di una linea biologica ad azioni di riciclo e riforestazione con Treedom, sino all’attenzione alla persona e a politiche energetiche virtuose – e ora finalmente concretizzato. Nel 2021 l’azienda ha ottenuto anche la certificazione Fairtrade e si è attivata anche per la certificazione Rainforest. Ancora oggi continuano gli obiettivi da perseguire con dedizione con l’impegno a certificarsi anche come azienda BCorp.“Avendo la responsabilità di sancire una direzione aziendale futura – spiega il presidente Franco Bazzara – abbiamo definito alcune aree fondamentali di intervento che riteniamo coerenti e realmente perseguibili rispetto alle nostre possibilità attuali e ai valori che ci caratterizzano come azienda e in cui crediamo”.
Ricordiamo, inoltre, che fra le nuove finalità di beneficio comune inserite nello statuto della Bazzara spiccano l’impegno per l’ambiente, declinato in vari aspetti, lo sviluppo di pratiche e processi di innovazione sostenibile, l’attenzione a produrre un impatto positivo sulle persone e ad incentivare collaborazioni e sinergie con gli stakeholder.
“In Italia, in Europa e nel mondo sappiamo benissimo che tutte le imprese, anche quelle del caffè, stanno vivendo momenti molto complessi. In questo contesto ci attendono tante sfide, una di queste naturalmente è compresa nella transizione verso la sostenibilità– ha affermato Mauro Bazzara all’Anteprima del Trieste Coffee Experts 2023 -. Il mio è il punto di vista è quello della classica piccola-media impresa italiana. L’umanità sta consumando più energia di quella che la nostra Terra può rigenerare in un anno. Naturalmente ci affidiamo ai governi, ai grandi enti, sia pubblici che privati, ma anche le aziende hanno un ruolo fondamentale, un ruolo verso questa transizione, verso la sostenibilità. E quindi diventa necessario passare da un concetto di economia lineare, e quindi estrattivo, dove il valore creato è inferiore a quello preso, a un’economia rigenerativa, dove il valore creato dell’azienda sia superiore a quello preso. Naturalmente parliamo non solo del valore economico, ma anche del valore sociale, ambientale che le imprese di tutto il mondo possono dare, indifferente il tipo di proporzione”.
Lavorare per profitto ma puntando ad un valore maggiore verso la società, verso l’ambiente. Questo è l’obiettivo delle Benefit Corporation. Questo concetto, questi intenti, questi valori, sono stati riassunti dalla Bazzara in una personale “carta della sostenibilità” declinata in “Coffee for Sustainability”, che è sintetizzata anche dal purpose aziendale, lo scopo della sua esistenza: “Coffee for Pleasure, People & Planet”.
Dall’ambiente passando alle persone, l’azienda ha deciso di partire dal suo team, “un gruppo in cui crediamo molto, ecco perché abbiamo avviato un coinvolgimento verso gli obiettivi aziendali: non solo azioni di welfare generale, ma anche benefits, specialmente in questo periodo di caro bollette, azioni volte al benessere delle persone che lavorano con noi” conclude Mauro Bazzara.