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LA NUOVA CASA VINICOLA MIRAFIORE & FONTANAFREDDA DIVENTA PIU’ VERDE E ALLARGA IL NETWORK DISTRIBUTIVO INTERAZIENDALE


Con il nuovo anno la società vinicola Fontanafredda, oggi controllata dal gruppo Eataly di Oscar Farinetti (cfr foto), assume la nuova denominazione di “Mirafiore & Fontanafredda” per recuperare a pieno la storia dell’azienda e dei suoi fondatori, ma anche per sottolineare un grande cambiamento nella filosofia produttiva del marchio storico piemontese con l’adozione delle più moderne tecniche di produzione integrata e di vinificazione pulita. La società piemontese innoverà anche sul piano commerciale ampliando la reta distributiva che comprende più prodotti e marche provenienti da diverse aziende nazionali ed europee.

La nuova ragione sociale recupera il nome di Mirafiore che fin dalla nascita dell’azienda, si accompagnava al nome di Fontanafrdda. Anzi la casa vinicola piemontese si chiamava inizialmente “Casa E. di Mirafiore,” dove E. stava per “Emanueleq, conte di Mirafiore e Fontanafredda, figlio naturale di Vittorio Emanuele II e della Bela Rosin. Mirafiore ricorda l’omonima località alla periferia sud di Torino, dove nel XVII secolo Carlo Emanuele di Savoia acquistò dei terreni e fece costruire un palazzo e un giardino, entrambi ormai scomparsi. Quando nel 1859 Vittorio Emanuele II decise di elevare la Bela Rosin al rango nobiliare, scelse come titolo “Contessa di Mirafiore e Fontanafredda”, con un rimando sia alla residenza torinese sia alla tenuta di Serralunga d’Alba, acquistata l’anno precedente.

La casa vinicola piemontese intende caratterizzarsi con una nuova gamma di vini unici e particolari per origine, carattere e personalità, che presentano al mercato il rigore e l’importanza della tradizione dei grandi rossi di Langa (Barolo Riserva Docg, Barolo Lazzarito Docg, Barolo Docg, Langhe Doc Nebbiolo, Barbera d’Alba Doc, Dolcetto d’Alba Doc). Questi grandi vini sono contenuti in una bottiglia espressamente realizzata da Saint Gobain Vetri, con l’85% di vetro riciclato, che riprende le fattezze del contenitore in uso nei primi anni del Novecento. Una scelta che fa seguito all’applicazione delle più moderne tecniche di produzione integrata, allo scopo di limitare i trattamenti chimici e il conseguente impatto ambientale, ottenendo così – prima in Piemonte – la certificazione ufficiale di “Azienda in Agricoltura integrata”. Coerentemente con questa filosofia green, l’azienda ha deciso recentemente di compiere un passo ulteriore, eliminando l’impiego di diserbanti e concimi chimici e riducendo i trattamenti antiparassitari.

Alla rivoluzione ecologica si affianca, in cantina, l’avvio di un progetto di ricerca volto a limitare la presenza di anidride solforosa nei vini. Se già da anni, infatti, Mirafiore & Fontanafredda utilizza un quantitativo di solfiti pari al 50% dei limiti legali consentiti, dal 2009 si è prefissata un obiettivo ancora più ambizioso: un ulteriore dimezzamento. Il risultato sarà raggiunto grazie a un impianto realizzato con l’azienda Air Liquide che prevede, fin dalla fase della pigiatura, l’utilizzo di due nuovi elementi a protezione del prodotto: l’anidride carbonica (nella prima fase della vinificazione) e l’azoto (nelle fasi successive9. Entrambi gli elementi creano una sorta di schermo utile ad evitare il contatto del prodotto con l’ossigeno e la conseguente ossidazione. Inoltre, è in corso d’opera un progetto di ricerca elaborato con la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino volto alla selezione di lieviti autoctoni, provenienti cioè da vigneti di proprietà. La ricerca mira all’accertamento dell’effettivo carattere indigeno dei lieviti (tipicità) e dell’utilità degli stessi ad ottenere i prodotti desiderati (qualità)

Ma le novità riguarderanno anche la politica commerciale. Dal 2010, infatti, arriverà un’estensione della commercializzazione e della distribuzione ad altre cantine e ad altri produttori di cibi e bevande di alta qualità sotto la direzione strategica della capogruppo Eataly. Il denominatore comune è la pulizia etica e produttiva. Prodotti che mantengono la propria autonomia nella fase di produzione, ma si trovano poi riuniti in quella della distribuzione. Alle undici cantine italiane già rappresentate (Mirafiore & Fontanafredda, Borgogno, Brandini, San Romano, Castello di Santa Vittoria, Cascina degli Ulivi, Candida Gonzaga, Poggio Bonelli, Terranima) si aggiungono una selezione di venti produttori di vino europei, le grappe Montanaro, l’aceto di Barolo Borgogno, le bevande Lurisia (acqua, birre, chinotto e gazzosa) e altre piccole aziende con produzioni tipiche e di grande tradizione.

+info: www.winenews.it/index.php?c=detail&id=18301&dc=15www.eataly.it/aziende/ita/88/01.lasso?-session=ea_cliente:42F942AC02c2d1BCB1IMmn7641D6&-session=ea_store:42F942AC02c2d1BCB1nrKT7641D6

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