Lo scenario vede un cielo quasi sempre blu pastello, una nuvola s’infrange sulle colline pianeggianti. Insieme formano un’atmosfera inedita, un richiamo alla natura da ricordare tutta la notte. Sempre, in realtà. Ci sarà inevitabilmente un passaparola che riecheggerà nel ricordo degli interlocutori, e che nessuno smentirà. Da giostra, c’è un brillio dei “primi sguardi”. Mah, dove siamo? A Cascina Faletta a Casale Monferrato, a metà di una collina, che fa della sua estetica un valore, certamente impattante nel marketing ma ancor più nel gusto una volta a tavola.
Un progetto giovane, del 2009, iniziato dalla coppia formata da Elena Novarino e Giovanni Rosso che ha deciso da subito di affiancare all’attività di agriturismo anche quella vitivinicola rappresentata tutta nel Pinot Noir i “Tre Fucili”, uno specchio reale del ritrovamento, in fase di ristrutturazione, di un modello 91 Carcano, ancora carico di munizioni calibro 6,5, avvolto nella carta dell’Uomo Qualunque, testata del Movimento fondato da Guglielmo Giannini.
“Non è vero!?” Si calpestano le antiche mattonelle della cascina del 1881, uno spartiacque tra la sala ristorante e la piscina. Un’incrocio tetragono per salire alle suite e alle cantine.
“Nell’ultimo periodo pare sia arrivato un nuovo enologo”. E, seriamente, la conoscenza della materia si accoglie tutta al palato nell’ultima etichetta – il momento più bello del food pairing alla Faletta a cura di chef Viviani – la Barbera del Monferrato Doc Braja 2018.
É il risultato dell’ultima opera di ascolto del master enologo di zona: Mario Ronco. Solo Acciaio, nasce da un parco vigna di due appezzamenti di proprietà ambientati da piante vecchie (oltre i 40 anni) vive, rigogliose in questo millesimo segnato dall’equilibrio in Piemonte dove la parte più difficile è stata l’accettazione di tale meraviglia celeste.
Barbera del Monferrato Doc Braja 2018
Saldezza dolce, golosità, niente e nessuno osa interrompere l’onda di questa fibra carica di linfa. “Altolà”, i contorni minerali chiedono come si può animare ancora il palato…
Ricchezza di profumi, olio di rosa, viola e spezia dolce dialogano in un certame gustoso che delizia chi li scopre. Ma cosa prevale? Il Monferrato, benda agli occhi, la gola risponde consapevole che in questa parte di territorio si gioca con un’energia spasmodica, ardente, in cui attendere la fusione della materia.
INFO www.faletta.it