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Quando il punto di partenza è una delle terre più rinomate per il vino italiano d’eccellenza italiano, difficilmente ci si potrebbe aspettare svolte decisive o soluzioni mai sperimentate. Ma Alejandro Bulgheroni, il petroliere argentino già patron di Dievole, la pensa diversamente: il suo nuovo progetto è quello di una cantina futuristica da realizzare nel cuore di una cava dismessa a Bolgheri. E le premesse parlando già di un successo assicurato.

TOSCANA SECONDA CASA – Alejandro Bulgheroni Family Vineyards, una realtà sparsa nel mondo dall’Italia alla Francia, negli USA (nel Nord della California, Sierra Foothills), in Uruguay e nella natìa Argentina, fino in Australia. L’arrivo nel Belpaese è datato a fine 2012 con l’acquisizione di Dievole, che in quattro anni o poco più arriva a espandersi in Chianti classico, Montalcino e per l’appunto Bolgheri nel 2016. È qui che si inizia a dipanare la doppia anima del territorio secondo Bulgheroni, che divide il terreno in Tenuta la Colonna, destinata sia a DOC che IGT Toscana, e Tenuta Meraviglia, che genera solo vini DOC e dalla quale proviene il Maestro di Cava Bolgheri DOC Superiore, il primo Cabernet Franc in purezza della gamma, presentato in degustazione al ToscaNino di Milano.

PROGETTO SPETTACOLARE – Gran bevuta, piacevolezza e calore lo contraddistinguono, per quanto ancora giovane e con meno personalità del cugino Bolgheri DOC di Tenuta La Colonna, ma con un futuro radioso all’orizzonte. Degno figlio della passione e del rispetto per il territorio che Bulgheroni dimostra con la sua missione di base: focus totale su sostenibilità ambientale e sociale, perché il rispetto dell’ambiente genera la qualità del luogo di lavoro. Con questo spirito va quindi progredendo il nuovo spettacolare progetto dell’azienda, che desidera, nelle scherzose parole del , “completare la valorizzazione di una bruttura creata dall’uomo negli anni ’70”. Tra le due tenute già presenti sorgerà infatti la nuova cantina Cava di Cariola: 4500 metri quadri che sorgeranno nel cuore di una cava di granito in disuso, abbandonata dal 1979. La firma è dell’architetto Bernardo Tori, che si è detto “affascinato da un’idea così insolita e al tempo stesso volta a riqualificare un sito che stonava con un zona delicata per territorio e clima, come solitamente è Bolgheri”.

OBIETTIVO 2022 –  A sessanta metri sul livello del mare e con un investimento che si stima non supererà i dodici milioni di euro, il piano di Bulgheroni prevede di ottenere tre risultati di livello assoluto: rinaturalizzazione dell’area, sottoposta a manovre di disboscamento mirato dalla forestale; un giardino silvestre che riproponga verticalità e natura, e ovviamente la cantina, specificamente pensata anche per gli appassionati che desiderino un’esperienza totale: “L’area degustazione sarà nel punto esatto in cui l’occhio si perde nel mare”. Cemento e acciaio per la vinificazione in due settori separati, piazzali di approccio per lo scarico: la priorità per adesso riguarda viabilità e messa in sicurezza, e le previsioni parlano di un completamento a metà del 2022.

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