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Tavernello, il vino che quotidianamente viene scelto da oltre 4 milioni di famiglie italiane si presenta alla Grande Distribuzione con una nuova immagine curata dall’Agenzia Armando Testa. Il nuovo restyling, caratterizzato dal marchio scritto all’interno di un grande numero “1” sul fronte della confezione in Tetra Pak, sottolinea il primato di Tavernello per innovazione, numero di famiglie consumatrici e minimo impatto ambientale.


Dopo l’importante successo ottenuto anche a livello internazionale, Tavernello si distingue sempre più per essere sinonimo di primaria attenzione alla qualità e al rispetto dell’ambiente. Una vera e propria carta d’identità a garanzia della trasparenza e qualità offerta dai soci Caviro. Si tratta un vino al 100% italiano che ha i suoi punti di forza nel prezzo e nella praticità della confezione . Attraverso un sistema di rintracciabilita, il consumatore può verificare la genuinità di quel che beve risalendo fino alle zone di provenienza dell’uva, ottenendo cioè una sorta di carta d’identità del vino. La forte attenzione alle problematiche dell’inquinamento e dell’impatto ambientale è invece garantita dall’uso dei contenitori Tetra Brik Aseptic, “interamente riciclabili, conservabili senza spreco di energia e trasportabili in maniera efficiente”; mentre gli scarti di lavorazione delle uve sono riutilizzati per produrre calore ed energia elettrica, come spiega la campagna di ecosostenibilità dal motto “Non spreca un graspo”.

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Attraverso il nuovo pack, il consorzio faentino racconta la propria responsabilità ambientale certificata ISO 14001 ed il sistema di gestione sicurezza e salute dei lavoratori certificato OHSAS18001. La tutela dell’ambiente e della filiera produttiva difatti costituiscono da sempre priorità per Caviro. Si tratta di rispetto verso il territorio e allo stesso tempo di innovazione dei processi produttivi senza dimenticare le tradizioni vitivinicole delle cantine che fanno parte della cooperativa. Infine Caviro è protagonista anche in merito di ecosostenbilità, in quanto non “spreca un graspo”. Dopo ogni vendemmia infatti, una montagna di vinacce e vinaccioli (85.000 tonnellate) viene lavorata diventando combustibile per produrre vapore ed energia elettrica.

+info: www.foodpackages.net/index.php?ID=859#continuewww.caviro.it

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