In un’annata difficile come quella che si è conclusa il 31 maggio, come hanno avuto modo di ricordare il presidente Orsi e il direttore generale Enrico Zanoni, vede tutti segni più negli indicatori del bilancio. Il fatturato seppur di un solo punto è aumentato, passando da 151,6 milioni di euro a 153 milioni. Segnale molto importante per Cavit il fatto che le vendite sono per il 70% all’estero, dove il mercato tira molto meglio, particolarmente negli Stati Uniti. Nell’ultimo esercizio è migliorato sensibilmente l’utile netto passando da 1,3 milioni di euro del 2010-2011 a 3,4 milioni (più 2,2% sul fatturato rispetto allo 0,90 dello scorso anno), e migliora il risultato operativo che si è attestato a 1,4 milioni di euro rispetto ali 800 mila dell’esercizio precedente. Molto importante nei tempi attuali anche il fatto che la situazione debitoria è notevolmente migliorata. Un dato valga per tutti: se due anni fa l’esposizione con le banche era di 23 milioni a conclusione dell’esercizio 2011 – 2012 questo si è ridotto di 10 milioni passando a 13 milioni.
Ma quali sono i motivi che hanno permesso questa ottima tenuta? Un primo dato viene dall’area spumanti, come il direttore Zanoni aveva annunciato un anno fa: si è puntato all’aumento delle vendite, che per Altemasi Trentodoc, bollicine pluripremiate, è stato del 29%. Un altro dato riguarda il rapporto con le undici cantine associate. Ben il 75% del vino prodotto dai 4500 soci delle cantine di primo grado viene commercializzato da Cavit che si dimostra così come strumento strategico per la vendita del vino trentino del quale ne rappresenta i due terzi. Altro dato sempre inerente le cantine di primo grado: la Cavit ha liquidato per i 340.000 ettolitri di vino conferito dai soci nell’annata 2011-2012 ben 6,5 milioni di euro in più che nell’esercizio precedente. «Questo», ha rilevato il presidente Orsi, «ci permetterà di liquidare in maniera più remunerativa i vini rossi che avevano sofferto particolarmente per la crisi».
E le strategie per il futuro? Mantenere il presidio negli Usa, continuare lo sviluppo in Canada, Nord Europa, Russia e Giappone, definire le strategie più corrette per un approccio con il mercato cinese che è stato definito da Zanoni «molto difficile». Grande attenzione al Trentodoc nel quale Cavit crede molto e potenziare l’attività promozionale nei vari segmenti del mercato, non ultimo quello degli sportivi dove Cavit è presente con diverse sponsorizzazioni. A fianco del presidente Adriano Orsi – confermato per acclamazione dall’assemblea dei soci – il nuovo vice presidente Bruno Luterotti , 43 anni presidente della Cantina Toblino e contadino part time a Dro dove coltiva assieme al fratello dieci ettari di vigneto. Luterotti prende il posto di Luigi Roncador presidente della Cantina Mezzolombardo. Riconfermato anche tutto il Cda uscente. È composto, oltre che dal presidente Orsi, dal vice Luterotti, da Luigi Roncador, Alessandro Bertagnoli, Flavio Chizzola, Lidio Cramer, Elvio Fronza, Lorenzo Libera, Giorgio Planchestainer, Giacomo Rossi e Sergio Turella.