Il consiglio di Coca-Cola Iberici Partners, nato dalla integrazione di sette società imbottigliatrici Coca-Cola in Spagna, ha informato i sindacati di voler avviare un processo di ristrutturazione dell’attività con conseguenti perdite di ca. 1.200 posti di lavoro. Come parte di questo processo, la società prevede di chiudere quattro degli 11 impianti di imbottigliamento che ha nel Paese, con potenziamento degli altri 7 stabilimenti che rimarranno. La finalità di questa operazione è quella di “assicurare la creazione di una struttura per operare come una società più agile, efficiente e competitiva “.
Dopo aver completato la mega integrazione dei precedenti imbottigliatori (Casbega, Colebega, Cobega, Rendelsur, Begano, Norbega e Asturbega) su un solo imbottigliatore (Coca-Cola Iberici Partners), lo scorso 17 febbraio 2013, il nuovo gruppo intende procedere ad una razionalizzazione della struttura e delle attività produttive allo scopo di integrare in un’unica organizzazione aziendale le varie attività che in passato erano gestiti da entità distinte, evitando duplicazioni e inefficienze che potrebbero danneggiare la futura competitività del gruppo.La società si aspetta tra l’altro una nuova organizzazione di vendita con cinque grandi centri di attività in Spagna
La Federazione sindacale europea nel settore alimentare, agricoltura e turismo (EFFAT) disapprova questo approccio e chiede alla società spagnola di impegnarsi in un dialogo positivo e produttivo con i sindacati. In risposta alla strategia spietata della Coca-Cola, il coordinamento EFFAT ha adottato a fine novembre la seguente dichiarazione : “Esortiamo Coca-Cola ad avviare un dialogo costruttivo con il movimento sindacale coordinato dall’EFFAT per definire un modo condiviso le possibilità migliorare la competitività nel rispetto delle persone che fanno ldela Coca-Cola un grande prodotto “, afferma la dichiarazione.
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