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Nel profondo Sud del mondo, nella suggestiva Patagonia, nell’intrigante Tierra del Fuego. Dove, se non qui, sarebbe potuta nascere ormai più di 120 anni fa la birra più australe del globo?
Un sogno, quello di José Fischer, che negli anni non solo è diventato realtà, ma è riuscito a superare anche le più rosee aspettative. Immigrato tedesco trasferitosi dapprima nella città cilena di Valdivia e poi andato a cercare fortuna in Patagonia, questo mastro birraio nel 1896 decise di dedicare la sua più grande creazione proprio alla sua nuova casa: “La Patagonia”. Il primo passo di un processo di crescita che non si è mai arrestato, tra attenzione al territorio, sostenibilità e ricerca di materie prime a chilometro zero che ha reso le sue birre pezzi unici quanto pregiati. La svolta, dopo la scomparsa di Fischer e le evoluzioni commerciali portate da suo figlio, è arrivata però nel 1961 con la vendita del marchio al gruppo cileno “Malterías Unidas S.A.”, importante produttore e fornitore di orzo saltato a tutti i birrifici del Sudamerica. La denominazione nota oggi come “Cervercería Austral S.A.” risale invece a fine secolo, al 1990, quando il birrificio ha deciso di arricchire lo skyline della sua città di riferimento (Punta Arenas) col suo ormai storico silos di birra.
È così che il sogno dell’ambizioso José Fischer è diventato una stabile realtà nel mondo del beverage, in Cile quanto in tanti altri Paesi limitrofi. “Siamo la Patagonia da 120 anni”, è il motto orgoglioso dell’azienda, la cui mission resta proprio quella di mantenere vivi gli ideali del suo fondatore preservando la tradizione e puntando alla perfezione del gusto. Non è un caso quindi che le birre della “Cervecería Austral” si basino in primis su frutti e piante della zona, come il Rabarbaro (“Austral Ruibarbo”) o il Calafate (“Austral Calafate”), differenziandosi da qualsiasi tipo di cerveza presente nel resto del continente.
Accanto a una beer-list di birre più rivoluzionarie, convincono però anche le cosiddette standard: la “Austral Lager” e la “Yagán Dark”, ad esempio. Per un autentico sorso di Patagonia tra laghi, montagne, ghiacciai, pinguini e balene, che Beverfood.com non si poteva certo perdere all’interno della sua rubrica dedicata al drink tourism: “The Drinking Tourist”.
+info: cervezaaustral.cl
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