L’Italia si conferma un mercato importante per lo Champagne, nel 2022 le spedizioni delle nobili bollicine verso il nostro paese hanno registrato il record storico sia a volume che a valore. 10,6 milioni di bottiglie importate in Italia per un giro d’affari complessivo pari a 247,9 milioni di euro (valore franco cantina e tasse escluse). Nella classifica dei principali mercati all’export per lo Champagne, l’Italia raggiunge così il quinto posto a volume (+11,5% rispetto al 2021) e il quarto posto a valore con una crescita del 19% rispetto all’anno precedente. Le spedizioni totali di Champagne nel 2022 ammontano a 325,5 milioni di bottiglie, con una crescita dell’1,5% rispetto al 2021 e un valore globale di 6,3 miliardi di euro.
Nel nostro paese si beva sempre meglio posizionandosi nella fascia alta del mercato, un’importanza dell’Italia testimoniata anche dalla presenza il prossimo 29 marzo a Milano dei due co-presidenti del Comité Champagne David Chatillon e Maxime Toubart e il direttore generale Charles Goemaere, per presentare alla stampa i dati italiani e la road map per il prossimo decennio recentemente presentata Wine Paris & Vinexpo. Una visione decennale per consentire allo Champagne di rimanere un prodotto sempre disponibile, ma al tempo stesso desiderabile e dalla qualità eccelsa.
Per raggiungere questo obiettivo, il Comité Champagne prevede di aumentare il suo budget annuale di 10 milioni di euro per investire in ricerca e sviluppo, ulteriore protezione giuridica e promozione della denominazione e sviluppo sostenibile. Una grossa fetta del budget per la ricerca sarà destinata alla costruzione di un nuovo centro di ricerca, sviluppo e innovazione, la cui apertura è prevista per il 2025. L’obiettivo del centro sarà quello di aumentare le capacità di ricerca sulle malattie mortali della vite, come la flavescenza dorata che si stima sia presente nel 4% dei vigneti della regione, esca, oidio e peronospora.