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In una manifestazione legata ad una regione vinicola, farsi notare non è facile. Il rischio è che la sostituibilità dei vini sia fraintesa, e che la scelta di eventuali buyer o clienti sia dettata dal caso più che dalla volontà.
Per questo farsi riconoscere in questo tipo di manifestazione è un’arte, e in questo articolo vogliamo riportare l’esempio di alcune cantine che sono riuscite ad attirare la nostra attenzione:
CANTINE BELLINI
Prendere un prodotto tradizionale come il vino e renderlo giovane non è mai facile. Cantine Bellini sceglie di farlo tramite l’arte. Con questa gamma di vini I.G.T l’azienda affianca alla propria proposta di Chianti una novità colorata.
Le etichette infatti sono opere d’arte realizzate appositamente, per portare a tavola un’esplosione di colori e sapori
PIEVE DE’ PITTI
Per spiegare la differenze della propria proposta di vini, cosa si può fare di meglio che mostrare i terreni? l’influenza sul prodotto è notevole, ma le volte difficilmente comprensibile dai non addetti ai lavori.
Attendendo che i visitatori vengano alle vigne, si possono portare le vigne in fiera, spiegando così al meglio le anteprime 2016.
MELINI
Modernità e tradizione si sposano in questa bottiglia a campana che ricorda l’antico fiasco toscano in vetro e paglia, ma al tempo stesso proietta l’azienda nel ventunesimo secolo tramite il codice QR presente sul retro etichetta.
Questa versione “Chianti Governo al’Uso Toscano” è disponibile in esclusiva per il canale Ho.Re.Ca.
FATTORIA CASALBOSCO
La proposta di Fattoria Casalbosco sui piccoli formati ha una scelta di bottiglia davvero particolare. Infatti è la riproduzione esatta di una classica 75cl, ma con il fondo tagliato. L’impressione è che affondi nel tavolo.
Nella foto la vediamo usata per presentare il vinsanto della cantina.
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