© Riproduzione riservata
Definire il Chianti una zona vinicola è riduttivo. Fin dal dopoguerra, quando gli inglesi si innamorarono di queste colline morbide coltivate a vite, la regione si è trovata ad accogliere turisti di tutto il mondo.
“under the tuscan sun” recitava il titolo di un famoso film di hollywood, ma ovviamente il concetto è ben chiaro in tutte le lingue del mondo. Dagli americani ai giapponesi, fino ai nuovi ricchi cinesi e indiani, tutti vogliono vivere il loro momento magico con un calice di vino rosso tra le dita.
Per questo quando si parla di Chianti bisogna andare al di là del binomio più scontato, e provare a scoprire la ricchezza enogastronomica della zona.
È proprio questo obbiettivo che lo chef Vincenzo Guarino, partenopeo di nascita ma toscano ormai nel cuore si è prefisso. Portare la cucina stellata sotto il sole della toscana, in mezzo ai vigneti con un menù dove tradizione locale, influenze campane e impronta internazionale, s’incrociano per dar vita ad una cucina creativa.
Gli ottimi prodotti utilizzati, frutto di una minuziosa ricerca, trovano giusta esaltazione in un menù che punta all’essenza e ad un dialogo costante tra orto, mare, terra e spezie.
Il Ristorante Il Pievano, che ha appena preso quest’anno la prima stella Michelin, si trova all’interno del Castello di Spaltenna, convento dell’anno 1000 trasformato in un Tuscan Resort & Spa e circondato da vigne di Sangiovese.
Oggi Guarino porta avanti un lavoro improntato su una cucina creativa che rispetta il luogo in cui viene proposta e che tiene conto delle differenti influenze culturali.
“Sembra una banalità ma alla base di tutto il mio lavoro c’è la stagionalità, la ricerca di ottimi fornitori del territorio e l’utilizzo di tante verdure. Il pesce viene da Livorno tre volte la settimana, per la carne ho selezionato quella di alcuni eccellenti macellai di zona, mentre per gli ortaggi mi approvvigiono dagli orti del Castello dove si coltivano tutte le verdure di stagione, insieme a più di 100 tipi di erbe aromatiche”, afferma lo chef.
Il complesso di Spaltenna dove oggi sorge il resort, era un borgo feudale costituito dall’antica Pieve con torre campanaria del 1000, dal contiguo e coèvo Monastero Fortificato e da un piccolo gruppo di casali, splendido esempio di architettura spontanea medioevale, ed è circondato da vigneti.
E questi filari di Sangiovese non possono che essere parte dell’offerta enologica del ristorante, che offre nella sua carta vini il proprio Chianti Classico, e la sua versione Riserva.
Ma ovviamente un ristorante stellato in chianti ha saputo dare la giusta importanza a tutta la cantina, con più di 800 referenze, la maggioranza toscane con una predilezione per le riserve di Chianti Classico, Montalcino e Bolgheri senza dimenticare però i grandi rossi francesi e le bollicine della Champagne. Sulle bollicine Italiane spicca la versione dedicata al ristorante di Ca’del Bosco.
Insomma, non solo sotto il sole della Toscana, ma anche sotto una stella è possibile godersi un esperienza hollywoodiana.
+info:
www.spaltenna.it
© Riproduzione riservata