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La città del vino dove le case costano un euro


Non è la prima volta: la lista di località italiane che hanno messo in vendita le proprie abitazioni per il valore nominale di un euro è ormai lunga, e va crescendo. Si tratta di villaggi da pochissimi abitanti che per rinverdire la propria popolazione hanno aderito a un programma di riqualificazione, attirando l’attenzione di investitori soprattutto stranieri. Stavolta, però, l’asta riguarda una località con secoli di vino alle spalle. 



Ad annunciare l’apertura delle offerte è stato infatti Antonino Camarda, sindaco di Castiglione di Sicilia, elencato tra i Borghi più belli d’Italia, sulla costa orientale della Trinacria: “Abbiamo portato a termine uno studio approfondito, basato sui registri del catasto e sul territorio. A seconda delle condizioni, ciascun immobile avrà un prezzo diverso, a partire da un euro (fino a quattromila per le strutture messe meno peggio, ndr)”. La cifra quanto mai irrisoria è ovviamente rimbalzata ovunque, supportata peraltro dal superbonus del 110% che il Governo ha stabilito (e prorogherà) per i lavori di ristrutturazione. Enorme eco si è sviluppata soprattutto all’estero, a conferma del fascino che l’Italia conserva agli occhi del resto del mondo, e di come non possa esistere pandemia che tenga: la notizia è stata ripresa addirittura da CNN e alcuni quotidiani indiani, e le email di potenziali investitori si sono moltiplicate.

Ancor più risonanza ha avuto la location di Castiglione (Castel Leone, in epoca medioevale), che risiede sulle pendici dell’Etna ed è storicamente rinomata come la città del vino, con tanto di scultura che ritrae una botte e un calice all’ingresso del villaggio. Le circa 900 abitazioni in vendita, la maggior parte delle quali si trovano nel centro storico del paese, affacciano sulla superba Valle dell’Alcantara e le sue gole, teatro della vita e della tradizione di vigneti storici. È qui che si coltivano e si lavorano alcune delle migliori varietà di vitigni autoctoni come Carricante, Catarratto e Nerello Mascalese. “Abbiamo uno sterminato patrimonio architettonico ed enogastronomico da salvaguardare, ricchissimo di storia”, prosegue Camarda. “Nel tempo abbiamo assistito a una de-popolazione, che ha portato all’abbandono di case che risalgono al Rinascimento”. Dalle circa quindicimila anime che abitavano il paese a inizio ‘900, si è passati alle attuali tremila.

C’è il trucco? No, anzi: l’unica condizione da rispettare è il completamento dei necessari lavori di ristrutturazione entro tre anni dall’acquisto: un lasso di tempo che dovrebbe permettere a Castiglione di tornare a vivere un flusso di persone, attività e interessi in pianta sempre più stabile. Non esistono, inoltre, vincoli economici di sorta, se non la garanzia della sottoscrizione di un contratto d’assicurazione di valore flessibile, fino a quattromila euro. “Nessun deposito né anticipo. Potenzialmente potrebbe costare ai proprietari un centinaio d’euro l’anno”. Che insieme alla prospettiva di godere di tramonti pazzeschi incendiare il cielo sull’Etna, sorseggiare vino di qualità eccelsa e inaugurare una nuova vita lontano dallo stress, creano senz’altro un’idea da considerare.

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