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Una notizia dal sapore di un maremoto nel mercato delle acque, l’annuncio ufficiale  dell’acquisizione dell’acqua Lurisia da parte di Coca-Cola HBC Italia, parte del gruppo Coca-Cola HBC. Il 18 settembre è stata effettuata la sottoscrizione di un accordo preliminare per l’acquisizione di Lurisia, azienda di acque minerali e bibite attualmente controllata congiuntamente dal fondo d’investimento privato IdeA Taste of Italy, gestito da DeA Capital Alternative Funds SGR, dalla famiglia Invernizzi e da Eataly Distribuzione. Il valore dell’operazione è stato fissato in 88 milioni di euro, un prezzo soggetto come da prassi a possibili aggiustamenti di mercato, il closing dell’operazione è previsto per fine anno.

 

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“Siamo soddisfatti che il più grande gruppo mondiale di beverage abbia voluto concludere questa operazione, riconoscendo l’eccellenza e l’artigianalità dei nostri prodotti, che hanno un forte legame con il territorio”, la dichiarazione di Piero Bagnasco, attuale presidente e amministratore delegato di Acque Minerali Lurisia che rimarrà nel nuovo cda insieme con Alessandro Invernizzi. “Coca-Cola ha compreso la grande professionalità dei nostri 50 lavoratori e le opportunità di crescita di questo prestigioso marchio. Siamo convinti che con il nuovo corso Lurisia possa ingrandirsi senza stravolgimenti, utilizzando i mezzi e la forza distributiva dell’azienda di bevande numero uno al mondo”.

Passa quindi in mano americana uno dei marchi storici di acque minerali che sgorgano dalle sorgenti sul cuneese Monte Pigna, il cui rilancio era partito nel 2004 con l’entrata di Oscar Farinetti e la successiva introduzione nei punti  Eataly, diversificando il business producendo il chinotto con l’agrume del Savonese, la gazzosa con i limoni di Amalfi e l’aranciata del Gargano, oltre alle birre. Risale invece al 2017 l’arrivo società del fondo IdeA Taste of Italy, un fondo private equity attivo nel settore agroalimentare che fa capo a IdeA Capital Funds, controllata dalla IdeA Capital del gruppo De Agostini.

Immediata la reazione di Slow Food, storico partner di Lurisia, che ha annunciato l’intenzione di interrompere la collaborazione a margine dell’operazione con Coca Cola. “Apprendiamo dagli organi di stampa del passaggio di proprietà di Lurisia Spa al gruppo Coca Cola. – si dice in una nota di Slow Food – L’azienda Lurisia ha sostenuto l’attivita’ di Slow Food a partire dal 2007, principalmente in veste di partner dei grandi eventi: Cheese, Slow Fish e Salone del Gusto. Con l’edizione 2019 di Cheese si conclude la collaborazione, che non verrà rinnovata”.

COCA COLA E IL BUSINESS DELLE ACQUE

Negli anni ’90 la multinazionale americana ha lanciato l’acqua da tavola (trattata, purificata e aggiunta di Sali minerali) a marchio Dasani, che è ben presto diventata marca leader sul mercato statunitense, mentre sul mercato dell’America Latina il gruppo di Atlanta controlla l’acqua purificata Ciel, uno dei marchi di acqua confezionata più diffusi al mondo. Successivamente il gruppo ha allargato l’offerta con delle acque premium a marchio Smart Water e Vitamin Water Zero. In Europa la multinazionale americana compete fondamentalmente con le acque minerali grazie al fatto che ha realizzato una intensa campagna di acquisti di fonti di acque minerali, spesso in collaborazione con alcune proprie aziende imbottigliatrici (tra cui l’attivissima Coca-Cola HBC ).

Le principali fonti europee di acque minerali attualmente controllate (direttamente o tramite suoi imbottigliatori) dal gruppo Coca-Cola sono: Fonti del Vulture in Italia, cui si aggiunge ore anche l’acqua Lurisia, Apollinaris ed Heppinger in Germania, River Rock in Irlanda, Chaudfontaine in Belgio, Valser in Svizzera, Fonte Romerquelle in Austria, Rosa/Vlasinka in Serbia, Bankia in Bulgaria, Multivita in Polonia, Dorna in Romania, Avra in Grecia, Gotalka in Croazia e i marchi danesi Kildevaeld e Kurvand. Il gruppo è inoltre operativo su diversi mercati europei con il marchio Bonaqua (acqua da tavola in bottiglia).

 

 

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