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È dura da ammettere da parte di un giornalista che per vivere usa le parole, ma è un dato di fatto che secondo i linguisti più del 90% della nostra comunicazione giornaliera è non-verbale.

Sicuramente non servono molte parole per sottolineare un fatto ormai evidente: ogni volta che Locale presenta la nuova Cocktail List, il mondo del bartending italiano entra in subbuglio. Pochi locali in Italia infatti hanno la fama di sperimentatori pari a quella dello splendido Cocktail Bar di via delle seggiole a Firenze. Matteo di Ienno ed il suo staff, anno dopo anno sono stati innovatori e creatori, fino a diventare uno dei punti di riferimento della penisola per il bere miscelato.

All’ombra della colossale bottigliera verticale, il team ha concepito ancora una volta una proposta originale e sorprendente, che gioca non sulle parole ma sui gesti. La nuova Cocktail List infatti, si ispira ad una tradizione trasversale del nostro paese: l’arte del comunicare senza parlare, con una serie di movimenti delle mani e del corpo che da soli sono in grado di trasmettere in maniera chiara ed inequivocabile un messaggio all’interlocutore.

Un viaggio tanto nella storia (si parte dall’epoca romana, con l’ineluttabile pollice in giù dell’imperatore che condannava il ricevente) che nella geografia ( alcuni gesti sono peculiari del Sud Italia), per costruire un vocabolario liquido del “detto senza parole”. I cocktail traggono il proprio nome e la propria storia proprio da questi gesti.

È proprio lo staff di Locale a prestarsi per le foto interne al menù, volte a rappresentare le varie espressioni non verbali più comuni nel nostro paese. A livello di miscelazione, ancora una volta la ricerca della materia prima è spasmodica, ed ai distillati premium si affiancano homemade naturali e freschi, che riprendono la narazzione del nome del cocktail usando prodotti dalle più svariate virtù. Ad esempio nel “Sonno” si trovano la malva ed il biancospino, da sempre noti per le proprietà rilassanti, mentre nel “Pagare” si affiancano al bourbon materie prime ricercate come tartufo, acacia e pesca. Se al solito la ricerca del sapore particolare ci porta a scoprire nuovi gusti (nel “Rabbia” troviamo gli insoliti ingredienti catuaba,karitè e tigre del prato) in una carta così incentrata sull’italianità non manca un drink a base Grappa (l'”Eccellente“), cosa di cui veramente ci rallegriamo.

Un’ultima curiosità: non è stata prevista una carta degli analcolici in quanto per alcuni dei drink già in carta è prevista una versione alcool-free, a base di distillati analcolici di produzione propria creati in loco.

Un gioco che affascinerà sicuramente la clientela internazionale da sempre presente al bancone del bar rinascimentale, e divertirà gli italiani, che avranno modo di guardarsi nello specchio, e se sono furbi di non cascare nell’ “inside joke” presente nelle ultime pagine del menù (per scoprirlo, dovrete trovarlo) . L’obbiettivo è chiaro: lasciare il cliente senza parole. E pare proprio che in un modo o nell’altro i ragazzi di Locale ci siano riusciti.

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1 Commento

  1. Riprende semplicemente un libro di Bruno Munari, “Supplemento al dizionario italiano”.

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