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I prezzi del caffè nel corso del mese di marzo hanno subito dei nuovi aggiustamenti verso il basso rispetto al loro livello di febbraio. La media indicativa dei prezzi fornita dall’OIC si è abbassata del 3,93% passando dai 104,18 cents/euro per libbra di febbraio ai 100,09 cents/euro di marzo.In rapporto ai primi due mesi dell’anno 2007, i prezzi sono stati relativamente più volatili che nel mese di marzo. Le esportazioni nel corso dei primi cinque mesi dell’anno “caffeario” 2006/2007 sono aumentate di circa il 20% rispetto al periodo precedente.

In relazione al fenomeno climatico “El Nino”, le previsioni nel corso del mese di marzo indicano una attenuazione della sua intensità poiché l’indice SOI, che misura la sua intensità, era di –1,4 di marzo contro un –2,7 di febbraio e un –7,3 di gennaio. Comunque, continueremo a rendere conto della sua evoluzione. Conviene ricordare per esempio che il Gruppo di lavoro sul futuro dell’Accordo si è riunito nel corso del mese di Marzo per esaminare le proposte fatte dai Membri. Ho potuto notare una evoluzione positiva dei dibattiti ed una volontà reale dei Paesi Membri di perseguire la cooperazione in materia di caffè nell’ambito di un accordo internazionale sul caffè con la partecipazione dei Paesi produttori e dei consumatori. Il Gruppo si riunirà nuovamente nel mese di Maggio al fine di realizzare i punti di accordo per sottometterli al Consiglio Internazionale del caffè.

I movimenti dei prezzi

Malgrado una ripresa nel corso dell’ultima settimana del mese di marzo, i prezzi del caffè hanno nuovamente subito una correzione verso il basso poiché la media mensile dei prezzi indicativi proposta da l’OIC è passata da 104,18 cents/euro per libbra in febbraio a 100,09 cents/euro in Marzo, segnando un ribasso del 3,93%. In effetti, i prezzi si sono assestati sotto la media dei 100,00 cents/euro la libbra durante le prime tre settimane di marzo per poi rialzarsi nel corso dell’ultima settimana. Nonostante ciò l’evoluzione del mercato agli inizi del mese di Aprile forniscono delle indicazioni di un ritorno verso una tendenza al ribasso dei prezzi. Le quattro tipologie di caffè hanno subito la medesima correzione verso il basso anche se essa è stata relativamente più pronunciata per le miscele Arabiche.

I fondamentali del mercato

In attesa della seconda stima della raccolta brasiliana per la campagna 2007/2008, mantengo le stime sulla produzione mondiale per il periodo 2007/2008 all’incirca sui 112 milioni di sacchi come indicato nel mio rapporto precedente ( Lettera del Direttore Esecutivo – Febbraio 2007 ). Nondimeno le informazioni relative all’industria caffearia del Vietnam indicano un aumento sostanziale della produzione nel corso dell’annata 2007/2008.

La produzione totale della campagna 2006/2007 è stimata in 120,5 milioni di sacchi ( tavola n°2 ) con una produzione totale di Arabica di circa 78 milioni di sacchi contro i 69,7 milioni del 2005/2006 segnando un incremento del 11,94%. La produzione dei “Robusta” è ugualmente aumentata (+6,58%) passando da poco meno di 40 milioni di sacchi nel corso della campagna 2005/2006 a circa 42,4 milioni nel 2006/2007.

Le esportazioni registrate nel corso del mese di Febbraio 2007 sono di 7,93 milioni di sacchi, registrando un lieve ribasso del 3,08% in rapporto al loro livello di Gennaio che è stato di 8,19 milioni si sacchi. Le esportazioni totali nel corso dei primi cinque mesi dell’anno caffeario 2006/2007 ( ottobre 2006 – febbraio 2007 ) ammontano a 39,38 milioni di sacchi contro i 32,92 milioni dello stesso periodo dell’anno caffeario 2005/2006 ( tavola n°3 ). L’aumento dei prezzi registrato nel 2005 e 2006 ha contribuito all’aumento del valore delle esportazioni. Altrettanto l’ammontare delle esportazioni nel corso dell’anno caffeario 2005/2006 era stato di circa 10 miliardi di dollari per un volume totale di 87,87 milioni di sacchi contro 8,98 miliardi di dollari nel 2004/2005 per esportazioni totali di 89,75 milioni di sacchi .

In materia di consumo mondiale continuo nelle mie ricerche al fine di ridurre le divergenze tra le varie stime al fine di pervenire a delle cifre più realistiche. Benché il consumo mondiale nei Paesi Importatori Tradizionali mostri segni di stagnazione, si nota una forte dinamica verso il rialzo nei Paesi Emergenti ed in alcuni Paesi non membri dell’Organizzazione. In effetti, i Paesi importatori non membri dell’OIC hanno consumato circa 20 milioni di sacchi nel 2006. Tra questi Paesi l’Algeria, l’Australia, il Canda, la Federazione Russa, la Repubblica della Corea, la Turchia e l’Ucraina, che sono già ottimi consumatori, presentano delle stime verso un ulteriore rialzo dei consumi. Per l’anno 2006, il consumo mondiale è previsto in 118 milioni di sacchi di cui 31 milioni nei Paesi Esportatori e poco meno di 87 milioni di sacchi nei Paesi Importatori. Facendo l’ipotesi di un tasso di crescita annuo dell’1,5%, ci si può ragionevolmente attendere un consumo mondiale di 120 milioni di sacchi nel corso del 2007.

In conclusione: vorrei rimarcare che malgrado un leggero ribasso dei prezzi, il mercato del caffè non ha dato informazioni precise nel corso del mese di marzo. La situazione dell’offerta e della domanda resta favorevole al mantenimento di una tendenza costante dei prezzi.

Per una lettura in lingua originale inglese e per accesso alle relative tabelle e grafici si rimanda a dev.ico.org/documents/cmr0307e.pdf

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