Quando le forbici tagliano una nuova confezione di caffè, ancora prima di vedere la polvere scura e compatta veniamo investiti da un aroma inconfondibile che pervade le nostre narici: forte, intenso, corposo, deciso, persistente… fugace come una sensazione che rischiamo di non ritrovare una seconda volta. Soprattutto quando fa caldo, soprattutto quando non lo si termina molto velocemente, soprattutto se lo si conserva nel modo sbagliato, il caffè perde il suo aroma – o peggio ancora finisce per sapere di qualcosa d’altro.
Il luogo migliore per conservare il caffè è il famoso “luogo fresco e asciutto” ossia una credenza o un pensile della cucina, lontano dal forno o dal motore del frigorifero e dove non batta il sole. No anche ai barattoli trasparenti, perché la luce catalizza il processo di irrancidimento. Il troppo caldo irrancidisce il caffè, tanto quanto il “troppo” freddo blocca gli aromi. Il frigorifero non è quindi il luogo migliore per tenere il caffè, a meno che non sia estate e non sia abbia a diposizione un luogo migliore e sufficientemente vicino alla caffettiera per stoccarlo – situazione frequente in molte cucine. Attenzione però ad usare un barattolo ermetico, perché il frigorifero è umido, e pieno di odori.
Una soluzione sempre consigliabile è quella di acquistare confezioni piccole o il più possibile adeguate al consumo, così da evitare di bere caffè da pacchetti aperti mesi prima, che hanno inevitabilmente perso aroma e gusto. Inoltre, un altro accorgimento da seguire è quello di lavare il contenitore, barattolo o scatola, ogni volta che vi si aggiunge caffè fresco. Gli estimatori di caffè che ricercano la perfezione, acquistano un macina caffè e il caffè in grani, così da macinarli al momento, come al bar.
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