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La giunta provinciale di Trento ha approvato la delibera riguardante il commissariamento della società cooperativa La Vis. «La legge – ha spiegato in una nota il presidente della Provincia Lorenzo Dellai, che qualche giorno fa si è confrontato con gli assessori Mellarini e Panizza – prevede che la Provincia autonoma di Trento eserciti funzioni di vigilanza e, in casi straordinari, possa adottare provvedimenti come quello odierno, che risulta inevitabile considerata la situazione di difficoltà in cui versa la La Vis e tenendo presente il bene, oltre che della società in questione, dell’intero comparto vitivinicolo».

La delibera di commissariamento della cantina La Vis fa seguito alla richiesta della divisione Vigilanza della Federazione trentina della cooperazione, che aveva lanciato l’allarme più volte in ordine alla tenuta complessiva della cooperativa. Lo aveva fatto con lettera di certificazione al bilancio di esercizio dell’11 dicembre 2009 in cui manifestava riserve sulla redazione del documento contabile. Successivamente, il 9 luglio di quest’anno, segnalava il peggioramento della situazione finanziaria e della redditività aziendale. Il commissario sarà il segretario generale della Camera di Commercio di Trento Marco Zanoni; nominato anche un vice-commissario, nella persona di Fausto Campostrini, direttore della Cantina di Isera.

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Il commissariamento ha durata di un anno e può essere prorogato, in caso di necessità, di altri 6 mesi.
Per il presidente della Cooperazione trentina, Diego Schelfi, «indubbiamente il commissariamento rappresenta una sconfitta del sistema, che avrebbe dovuto trovare dentro di sé le forze imprenditoriali e solidali per la soluzione». A questo punto, prosegue Schelfi, «la scelta del commissariamento è inevitabile per tutelare i soci e garantire futuro alla cantina. Il commissario e il vice nominati dalla giunta sono ottimi professionisti che godono della nostra stima e fiducia. Sapranno individuare le scelte migliori per far uscire la cantina dalle difficoltà di questo momento e rilanciarla con un piano industriale serio e credibile. Rinnoviamo la nostra disponibilità alla collaborazione per il bene dei soci e il futuro della cooperativa».

La misura di commissariamento arriva all’indomani delle offerte da parte di Cavit e di Mezzacorona, che avevano proposto progetti di rilancio e di valorizzazione del “marchio La Vis”. Il debito del gruppo superava gli 80 milioni di euro. All’interno del cda di La Vis i soci più piccoli sarebbero stati orientati ad una scelta territoriale con Mezzacorona. Ci sarebbero stati invece segnali di apprezzamento del progetto Cavit da parte dei soci più grandi, quelli più attenti anche alle “dinamiche politiche”.

+INFO: www.ladige.it/news/2008_lay_notizia_01.php?id_cat=4&id_news=78823 www.winenews.it/index.php?c=detail&id=20303&dc=15

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