Andamento negativo per i consumi di birra in Italia nel 2008. Secondo le analisi dell’ultimo rapporto Competitor Plus di DataBank, la crisi ha investito soprattutto i consumi fuori casa. Il canale fuori casa è più sensibile al clima, rispetto al domestico, ma a questo aspetto si affianca la crisi generalizzata dei consumi fuori casa, riscontrata nel 2008 ed aggravatasi nel corso 2009. L’intera ricerca che analizza il contesto competitivo e di mercato e le performance degli operatori è disponibile su supporto cartaceo o elettronico via e-mail
Osservando i diversi segmenti, si evidenzia che i consumi calano per tutti, ma in misura differente:
…calano in misura più accentuata le birre analcoliche, dopo l’ottima crescita del 2007, e le birre normali, in particolare i prodotti di fascia bassa, i primi prezzi e le private label, mentre le birre nazionali risultano più competitive.
…le specialità e le premium mostrano un calo più contenuto
In altri termini: il consumo di birra si sta facendo sempre più consapevole: si sceglie di bere meno, ma di elevare il livello qualitativo di ciò che si consuma.
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Vendite birre per marchi (m.ni litri) |
2006 |
2007 |
2008 |
2008/07 |
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marchi nazionali |
933 |
958 |
927 |
-3,2% |
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marchi prodotti in Italia su licenza |
281 |
288 |
278 |
-3,5% |
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marchi Importati |
586 |
631 |
600 |
-5,0% |
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TOTALE CONSUMI APPARENTI |
1.800 |
1.877 |
1.805 |
-3,9% |
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Fonte Databank report 2009 |
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I prodotti importati che negli scorsi anni sono stati sempre in ascesa, nel 2008 hanno perso terreno sui consumi totali. Perdono terreno però soprattutto i prodotti di fascia bassa, spesso presenti negli assortimenti del modern trade come primi prezzi, mentre le specialità importate tendono ancora a guadagnare spazio all’interno del mercato, pur mostrando un andamento in calo. Continua quindi a crescere l’incidenza delle birre di qualità: risulta sempre più importante il gusto e la texture del prodotto, in sintesi le caratteristiche specifiche.
In prospettiva, si confermerà l’interesse dei produttori esteri per il mercato italiano, ed è probabile che si verifichino nuove aperture di filiali nel nostro paese. A livello mondiale continuerà la tendenza alla concentrazione del settore. Gli investimenti dei grandi gruppi riguarderanno soprattutto i paesi emergenti con grandi possibilità di crescita del mercato.
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