Tra i pilastri della Carta di Milano, testimonianza dell’eredità culturale di Expo 2015, l’utilizzo sostenibile delle risorse del pianeta rimane un punto chiave. In questa ottica, Gruppo Argenta – leader nel settore del vending – riconosce la centralità dello smaltimento dei rifiuti organici, impegnandosi anche sul fronte dei fondi di caffè, rifiuti tra i più voluminosi, la cui matrice organica possiede peraltro qualità riconosciute ormai da diversi studi.
In questo contesto prende il via, dopo una prima fase sperimentale, il progetto Argenta Ambiente, per trasformare in biogas i fondi del caffè, ad oggi utilizzati principalmente per la produzione di Pellet e di funghi.
Il biogas è ricavato dallo sfruttamento dei residui provenienti da allevamenti, scarti alimentari e acque reflue di depuratori industriali e comunali. Costruendo impianti di biogas, l’agricoltura offre un importante contributo alla distribuzione di energia prodotta da fonti rinnovabili e allo smaltimento dei rifiuti organici. Sottoprodotto della produzione di biogas sono i digestati, che possono essere a loro volta utilizzati come fertilizzante di alta qualità.
Con Argenta Ambiente, l’innovazione introdotta da Gruppo Argenta fa leva sul recupero dei fondi di caffè e sulla loro immissione nella ricetta dei diversi digestati, con la finalità di trasformare un rifiuto organico voluminoso in energia elettrica e in composti fertilizzanti per aziende agricole. Nella fase sperimentale sono state raccolte oltre 400 tonnellate di fondi di caffè in 3 mesi. A regime si stima una raccolta annuale di 2400 tonnellate. Dai primi studi sulla conversione energetica dei fondi di caffè è possibile stimare una produzione di 600/620 Kwh elettrici per ogni tonnellata.
“Questo progetto”, commenta Stefano Fanti Amministratore Delegato del Gruppo Argenta “e’ un importante investimento per noi. Tutti i nostri centri logistici e i nostri operatori si sono dovuti dotare di speciale attrezzatura per gestire i fondi di caffe’. Io credo che da parte delle aziende, l’impegno ad essere parte attiva in una doverosa politica sociale di tutela dell’ambiente debba essere dimostrato con i fatti. Se nel futuro l’azienda beneficerà’ anche dei vantaggi relativi all’abbattimento della voce di spesa dello smaltimento dei fondi di caffè sarà anche meglio”.
ARGENTA
Fondata nel 1968, Argenta è tra i primi operatori nel mercato italiano del vending. L’azienda, guidata da aprile 2012 dall’Amministratore Delegato Stefano Fanti, è stata acquisita nel 2008 da Motion Equity Partners – società europea indipendente di private equity specializzata in operazioni di media dimensione nei settori business services, healthcare, industrial e consumer. Presente con 22 filiali ed una piattaforma logistica sul territorio nazionale, conta circa 1.400 collaboratori, una flotta aziendale di oltre 900 automezzi, 120 mila distributori installati e 80 mila clienti.
ARGENTA AMBIENTE
Distributori eco-compatibili
Argenta effettua ogni nuova installazione facendo ricorso a distributori di ultima generazione, appartenenti alla classe di consumo energetico A/A+/A++ e dotati, oltre che di un design attuale, di caratteristiche tecniche che li rendano eco-compatibili in occasione di un futuro smaltimento.
Veicoli zero emissioni
A Milano e Roma, Argenta ha aderito ad E-MOVING, progetto pilota sviluppato da Renault in partnership con A2A finalizzato a dare impulso alla mobilità 100% elettrica a zero emissioni, utilizzando da due anni, per le proprie consegne, il veicolo Renault Kangoo Z.E. che, dotato di batterie agli ioni di litio di ultima generazione è in grado di garantire un’autonomia media di 160 km.
Mezzi bi-fuel
Parte della flotta Argenta è composta da mezzi a metano Bi-Fuel. Questi mezzi riducono a zero l’emissione di particolato ed emettono un quantitativo di ossidi di azoto inferiore di circa 90% rispetto al diesel, mentre rispetto ai motori a benzina, gli ossidi di azoto emessi sono inferiori di circa 50%. Gli idrocarburi incombusti emessi allo scarico del motore sono per la quasi totalità costituiti dal metano stesso, gas non tossico, e la CO2 è ridotta di circa 23%, contribuendo così a limitare effetto serra e cambiamenti climatici.
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