Appuntamento con la Conferenza Internazionale sul Vino in Franciacorta e a Verona dall’11 al 13 aprile, un evento doppio che segna la prima riunione a livello ministeriale dell’OIV, Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, nel nostro paese. Saranno 31 i paesi che si incontreranno per discutere strategie rispetto al tema della produzione che deve essere sempre collegata alla qualità e al consumo attento trattandosi di un prodotto a base alcolica, un’occasione di confronto che cade nell’anno centenario dell’OIV che conta 52 Paesi membri tra cui l’Italia tra i Paesi fondatori e rappresenta circa il 90% della produzione mondiale di vino.
“Obiettivo valorizzare la nostra economia, il lavoro, la sostenibilità ambientale attraverso un prodotto di eccellenza come il vino, una delle produzioni caratteristiche che accompagna la nostra storia, la nostra cultura e anche il nostro benessere se consumato moderatamente“- come ha sottolineato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, nel corso della presentazione, dove sono intervenuti il presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, Luigi Moio, il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, il Professore Giorgio Calabrese, medico dietologo e consulente del Ministero della Salute, e il Presidente dell’Agenzia ICE, Matteo Zoppas.
Una filiera quella del vino in Italia con un giro d’affari da 13,8 miliardi di euro di fatturato alla produzione, il 10% del totale dell’agroalimentare, con 241.000 imprese viticole e 33.000 aziende vinificatrici impegnate, con 7,8 miliardi di euro di export. Un settore ricco di storia, cultura, ricchezza diffusa e presidio dei territori, che vede il belpaese tra i leader del comparto vitivinicolo. Il Ministro Lollobrigida ha anticipato i temi principali che verranno discussi durante i lavori in Franciacorta, che poi verranno trattati al Vinitaly, in programma dal 14 al 17 aprile. “Parleremo del valore del vino e di come produrlo, studiando come possa essere migliorato e valorizzato non tanto nella quantità ma nella qualità. Non mancheranno tutti i temi legati alle sfide di questo tempo, in merito a sostenibilità economica, reddito degli agricoltori, manutenzione dell’ambiente e del paesaggio, cose che a nostro avviso devono restare connesse”.
Il Presidente dell’OIV Luigi Moio ha aggiunto che “l’occasione di un incontro di tale rilevanza, oltre che per il valore simbolico di celebrazione dei primi cento anni dell’OIV, è oggi di fondamentale importanza strategica per l’intera filiera vitivinicola mondiale“. Il vino è un biglietto da visita del made in Italy. Quello che cerchiamo di realizzare al Vinitaly è fare gruppo con tutti i Paesi produttori per presentare al mondo il mercato e l’eccellenza del vino, ma anche i suoi valori sociali, come ribadito dal presidente di Veronafiere, Federico Bricolo.
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