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Confida per un vending più sostenibile


Il 16 novembre a Roma durante l’incontro “La sostenibilità sociale del vending nell’economia circolare” nel contesto degli Stati Generali del Vending, CONFIDA ha presentato gli esiti di un indagine sui suoi associati e ha sottoscritto l’ “Impegno per il Vending Sostenibile” alla presenza di Confcommercio, ANCI, Sodalitas e del Ministero dell’Ambiente.

Il 70,9% delle aziende ritiene la sostenibilità fondamentale all’interno della propria azienda, nei trasporti, nell’adozione delle nuove tecnologie, nella scelta e gestione dei prodotti alimentari e attraverso una corretta gestione dei rifiuti.

Da un’indagine, svolta da CONFIDA – Associazione Italiana Distribuzione Automatica – sui suoi associati che rappresentano il 70% dell’intero mercato, è emersa una diffusa sensibilità delle imprese del vending italiano per una gestione aziendale sostenibile. Una larga maggioranza degli intervistati (70,9%) ritiene infatti la sostenibilità un tema “fondamentale” per il futuro del settore e un ulteriore 27,9% la ritiene comunque un tema “importante”.

“I risultati dell’indagine che abbiamo svolto sui nostri associati mostrano come le aziende del settore siano sempre più consapevoli del fatto che l’attenzione a una gestione sostenibile dell’attività della distribuzione automatica porta notevoli benefici in termini di minor impatto ambientale non solo per l’azienda stessa ma per la comunità in cui essa opera” spiega Piero Angelo Lazzari, presidente di CONFIDA, l’associazione della Distribuzione Automatica di cibi e bevande, un settore composto da circa 3.000 imprese in tutta Italia che danno lavoro a 33.000 lavoratori. Il mercato del vending vale 3,4 miliardi di euro con circa 10,5 miliardi di consumazioni erogate all’anno e oltre 800 mila macchine da vending installate in uffici privati, enti pubblici, scuole, ospedali, stazioni e aeroporti.

“Nel nostro settore– continua il presidente Lazzari – la sostenibilità è un tema molto ampio che tocca varie fasi dell’attività: a partire dalla gestione efficiente dell’energia e dei magazzini all’interno dell’azienda, alla sostenibilità nei trasporti, all’adozione di nuove tecnologie disponibili fino alla scelta dei prodotti alimentari e alla gestione dei rifiuti nell’ottica di un’economia sempre più circolare”.


A questo proposito, dai dati dell’indagine di CONFIDA emerge che Il 55,8% delle imprese del settore ha adottato interventi per la riqualificazione energetica e il 64% utilizza soluzioni LED che comportano un risparmio energetico oltre a un minore impatto ambientale e il 29,1% produce addirittura energia “pulita” tramite pannelli solari, impianti di minieolico o altri strumenti.

Ma l’attività del vending è svolta anche e soprattutto al di fuori dell’azienda con un impatto sulle comunità in cui opera e sui suoi clienti (imprese e luoghi pubblici come scuole, ospedali, uffici pubblici, stazioni, aeroporti ecc). L’aumento dell’utilizzo di automezzi con minori emissioni (a gas, elettrici e ibridi) che vengono già adottati da 29,1% del campione intervistato rappresentano un beneficio in termini di minor impatto sulla qualità dell’aria così come l’ottimizzazione dei percorsi che gli ARD (Addetti al Rifornimento Distributori) e i tecnici svolgono ogni giorno per rifornire e fare manutenzione alle macchine da vending, adottata dall’80,2%, porta a un minore impatto sulla viabilità e sul traffico nei centri urbani.

Nella gestione sostenibile dell’attività del vending vengono in aiuto le nuove tecnologie (prodotte da aziende italiane leader a livello internazionale). I nuovi distributori automatici collegati ad internet con sistemi di telemetria (le cosiddette “smart vending machine”), adottati ad oggi dal 19,8% degli operatori, consentono di segnalare in tempo reale la necessità di rifornimento e gli eventuali guasti consentendo anche intervenire in remoto sulle macchine.



I gestori della distribuzione automatica già da qualche anno si stanno inoltre impegnando nell’ampliamento dell’offerta alimentare per tenere conto delle differenti esigenze nutrizionali, alimentari, di gusto dei consumatori infatti: l’82,6% dei gestori sta introducendo prodotti per intolleranti (senza glutine, senza lattosio ecc), il 74,4% prodotti provenienti da agricoltura biologica, il 70,9% prodotti freschi come yogurt e frutta, il 47,7% prodotti del territorio o a “chilometro zero” e il 62,8% prodotti equo solidali.

L’attenzione infine alla gestione dei rifiuti e al riciclo crea un’economia circolare nel settore e si realizza tramite l’utilizzo di confezioni e bicchieri in materiale compostabile / biodegradabile e/o in materiale a basso impatto di C02 adottati dal 47,7% dei gestori e la promozione della raccolta differenziata presso i clienti (adottata dal 69,8% delle società di vending).

Il settore della distribuzione automatica, tramite la sua associazione di categoria CONFIDA, ha così dato vita ad un progetto chiamato “Vending Sostenibile” (www.vendingsostenibile.com) per diffondere le buone prassi in materia di sostenibilità ambientale che verrà presentato in un convegno all’interno degli Stati Generali che si terranno il 16 novembre presso la Confcommercio a Roma in cui il settore sottoscriverà l’”Impegno al Vending Sostenibile”.

Nel corso dell’incontro, verranno presentate anche alcune case history sostenibili di aziende del settore, ossia tra N&W Global Vending SpA, Gruppo Nestlè, Flo SpA, Serim Srl

Per informazioni:
Federica Bertoglio
Mob. 327 8540685  

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