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Consorzio di Tutela dei vini Doc “delle Venezie” a protezione del Pinot Grigio del Triveneto


È nato ufficialmente il Consorzio di tutela dei vini doc “delle Venezie”, un organismo che metterà assieme la maggior parte dei produttori del Pinot Grigio nel Veneto e che ha come obiettivo quello di valorizzare questa importante produzione, stabilizzare i redditi e creare occupazione. Il Consorzio verrà presentato ufficialmente anche al Vinitaly, appuntamento imperdibile per il settore, il 10 aprile alle ore 15 presso il Padiglione del Ministero delle Politiche Agricole a Verona. Il Consorzio avrà il compito di programmare, difendere e promuovere il Pinot Grigio, un vino per il quale nel Veneto sono stati investiti 13 mila ettari, su 24 mila in totale nel Triveneto. Il mercato del Pinot Grigio ha dimensioni internazionali. Il 43% circa della produzione però è concentrata nel Triveneto. La produzione dal 2013 ad oggi in Veneto è cresciuta del 38%. Quanto ai numeri ad oggi del neonato Consorzio su 41 cantine cooperative socie di Fedagri (che nella vendemmia del 2016 hanno coperto il 46% della produzione) hanno dichiarato la volontà di aderirvi ben 29 realtà.

Presidente del neonato Consorzio è Albino Armani (vedi immagine in alto) già Presidente delle Cantine Armani, azienda operativa in Veneto, Friuli e Trentino. Proprio per questa sua “territorialità” è stato scelto come rappresentante del Consorzio di tutela dei vini Doc delle Venezie. “Fin dall’inizio – ha detto il Presidente – dovremo interagire con i produttori di Prosecco, l’altra eccellenza veneta. La prima sfida da affrontare sarà sicuramente la qualità del prodotto in base anche alle limitazioni che il doc ci impone. Questo significa che il Pinot Grigio che non ha diritto alla denominazione non ha senso produrlo, sarebbe un sacrificio inutile.”

Le tappe che ora attendono il consorzio sono il riconoscimento da parte del MIPAF della “tutela”. A quel punto le decisioni che verranno assunte potranno avere efficacia “erga omnes”, cioè essere efficaci anche nei confronti dei non associati”. Per ottenere questo riconoscimento ministeriale, però, il Consorzio deve essere rappresentativo di almeno il 35% dei viticoltori e di almeno il 51% della produzione di competenza dei vigneti iscritti, deve raggiungere almeno il 40% dei viticoltori e il 66% della produzione di competenza. Percentuali che già solo con le 29 cantine socie di Fedagri il Consorzio va a coprire.

Fonte:  www.uiv.it/  15.03.17

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