È ufficiale: il Consorzio Vini di Romagna ha ottenuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il prestigioso riconoscimento Erga Omnes. In base a tale riconoscimento – ottenuto con Decreto Ministeriale dell’8 agosto 2012 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 200 del 28 agosto 2012 – il Consorzio vini di Romagna diviene il nodo delle decisioni e del coordinamento esclusivo di tutte le politiche di valorizzazione, oltre che di tutela, delle denominazioni d’origine controllata (DOC e DOCG) della Romagna dei vini. Presto anche le IGP vi saranno ricomprese. Un lungo iter avviato già lo scorso anno e “ufficialmente” partito con l’approvazione del nuovo statuto del Consorzio, avvenuta il 16 gennaio 2012, che è poi stato recepito e approvato dal Ministero concedendo l’Erga Omnes.
«Nei suoi 50 anni di storia il Consorzio Vini di Romagna ha sempre operato per controllare e tutelare i vini d’eccellenza della Romagna – sottolinea il Presidente Giordano Zinzani – Era però giunto il momento di adeguare e attualizzare le funzioni dei Consorzi di Tutela, per troppo tempo vincolati a budget contenuti perché frutto delle sole adesioni dei soci volontari. La centralità ora è alla valorizzazione.» «Erga Omnes indica che i consorzi non agiranno più nell’interesse dei soli soci ma di tutti coloro che producono vini a Denominazione d’Origine (DO) del territorio controllato, nel nostro caso l’intera Romagna – chiarisce Zinzani – Al contempo, mette a disposizione dei consorzi gli strumenti per poter fruire del sostegno economico di tutti i produttori a DO: in sintesi, corresponsabilità di tutte le aziende e allargamento del budget per piani di comunicazione appropriati. Perché cresca la percezione di valore dei vini e con essa del nostro territorio.»La promozione moderna non può prescindere da due binari fondamentali: la rapidità delle decisioni e la significatività del budget. L’Erga Omnes porta in sé queste due direttrici e istituisce ottimamente le premesse di un ruolo e di un esercizio pragmatico e democratico al contempo. Pragmatico perché decide una maggioranza qualificata per il bene di tutto il territorio e dei suoi vini a DO: le rappresentanze necessarie ai consorzi per poter agire in regime di Erga Omnes sono del 66% del vino certificato a DO e del 40% delle aziende produttrici di uve a DO. Democratico perché la definizione dei progetti non potrà ignorare il gradimento delle aziende produttrici.
«Presto predisporremo occasioni pubbliche di informazione e confronto sul DM e le sue conseguenze, per andare rapidamente a discutere della cosa più importante: i progetti di promozione pluriennali e il budget – spiega il Presidente del Consorzio – Se è evidente che non mancheranno momenti di condivisione pubblici, resta vero che le rappresentanze sono elette in Consorzio tra quanti vi aderiscono e che gli organi attraverso cui si assumono le decisioni restano il CDA e l’Assemblea del Consorzio. Chi deciderà di continuare a non aderire, verrà chiamato a corrispondere per la propria parte – attraverso quote stabilite in Consorzio e validate dal Ministero – ma non potrà decidere in via diretta sui progetti.» Conclude Zinzani: «Siamo consapevoli di avere intrapreso la via della qualità in ritardo rispetto ad altre grandi regioni italiane, ma sappiamo che stiamo compiendo i passi giusti, a cominciare dal disciplinare della nuova DO “ROMAGNA” adottato dalla vendemmia 2011 proprio per finalità di identificazione territoriale immediata. Contiamo di costruire nel tempo la reputazione della nostra area, che ha grande vocazione per vini importanti. Siamo convinti che l’unione fa la forza e che stringendosi a produrre e sostenere le nostre denominazioni territoriali e divulgandole in Italia e nel mondo faremo la fortuna del nostro territorio. Un territorio ricco di cultura, arte, tradizione e accoglienza che si coniugano con l’eccellenza dell’enogastronomia romagnola».
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