Secondo le primissime stime di fine anno del Consorzio Vino Chianti, le vendite confermano il dato del 2019, anzi lo superano leggermente: da 670 a 690 mila ettolitri.
“Con il crollo del canale Horeca viste le restrizioni all’attività dei ristoranti e delle strutture ricettiva – afferma Marco Bani, direttore del Consorzio – sono state soprattutto le vendite nella grande distribuzione a salvare la situazione per quei produttori del Consorzio che si rapportano con questo importante segmento di mercato, ma che purtroppo non rappresentano la totalità della Denominazione. Questi dati ci regalano un pizzico di ottimismo, per affrontare con rinnovata energia il 2021″.
Ma l’anno che sta per iniziare richiede anche la soluzione a problemi che non hanno trovato risposta nei mesi scorsi. Serve, secondo il Consorzio, un efficace sostegno per dare liquidità alle aziende, per il loro accesso al credito e per le attività di promozione sui mercati esteri.
“Rileviamo, inoltre, inaspettate carenze di risorse – lamenta Bani – nell’Ocm ristrutturazioni vigneti e nell’Ocm investimenti, sui bandi attivati dalla Regione Toscana, cosa di cui ci auguriamo il sistema se ne faccia pieno carico andando a recuperare nuove risorse o quelle risorse, attualmente non spese, da parte delle regioni con meno o più lenta capacità di spesa, a favore di quelle regioni più virtuose e veloci nella spesa”.
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