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Nel 2013 gli statunitensi hanno bevuto 297 milioni di casse di vino; 1,5 milioni di casse in più rispetto all’anno precedente. L’ha rilevato nel suo report annuale il Wine Market Council, il cui Presidente, John Gillespie, ha dichiarato che si tratta, tuttavia, di una crescita dei consumi lenta. Tra i dati che si trovano nel report vi sono quelli relativi a un sondaggio che ha coinvolto duemila consumatori americani, di questi il 66% si è dichiarato “bevitore occasionale”, mentre il restante 34% ha detto di bere vino ogni giorno o più volte alla settimana.

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Le donne sono la maggioranza tra i bevitori occasionali, mentre nella categoria bevitori abituali vi è un’eguale distribuzione tra i sessi. Guardando invece alla frequenza di consumo per generazioni si nota che, tra quelli che bevono vino più frequentemente, il 43% fa parte della generazione dei Boomer (persone che oggi hanno tra i 50 e i 68 anni), il 24% di quella dei Millennial (20 -37 anni), i 19% della Generation X (38 -49 anni); il restante 14% è costituito da consumatori con più di 68 anni.La California è al primo posto per gli acquisti di vino, seguono lo stato di Washington e l’Oregon.

Il vino venduto a meno di 10 dollari a bottiglia conta nelle vendite per il 47%, mentre i vini di fascia alta (prezzo maggiore di 20 dollari a bottiglia) il 30%. Il restante 23% della torta delle vendite è per i vini in tetrabrick (il commercio di vino in bag in box da tre litri è in rapido aumento). Le vendite di vino rosso crescono più velocemente di quelle di vino bianco, e anche i rosati sono sempre più popolari. Tra i vitigni quello che cresce di più è il Malbec. L’incremento degli sparkling e dei vini dolci è guidato, ormai è cosa nota, da Prosecco e Moscato.

+info: www.uiv.it/consumi-usa-297-milioni-di-casse-nel-2013/

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