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Il consumo dei cocktail a casa anche nel post pandemia per il Ceo di Campari Bob Kunze-Concewitz


Torneremo a preparare cocktail a casa? Sembrerebbe questo uno dei trend non solo del 2022, ma destinato ad essere un fenomeno consolidato anche nel post pandemia, secondo quanto affermato da Bob Kunze-Concewitz, in un’intervista rilasciata dal CEO di Campari al Financial Times. “La gente non sapeva nemmeno cosa c’era in un Negroni, poi è arrivata la pandemia e la gente ha iniziato a cercare su Google le ricette”.

 

Nell’articolo di Silvia Sciorilli Borrelli il Ceo di Campari prevede che la “cultura di fare cocktail a casa” sopravviverà alla pandemia, un ottimismo diffuso tra grandi player globali del mercato degli alcolici. Un fatto è certo, il Coronavirus con le sue conseguenze ha cambiato in modo permanente le abitudini di consumo domestiche. Il gruppo Campari, colosso da 15 miliardi di euro, con alcuni marchi iconici come Aperol, Wild Turkey whisky e Grand Marnier, si è dimostrato in grado di vincere la sfida della pandemia, perchè i ripetuti lockdown hanno spinto più consumatori a bere alcolici a casa costringendo un veloce cambiamento di strategia per un’azienda tradizionalmente concentrata sul business di bar e locali, con iniziative di marketing e valorizzazione del brand. Si è puntato su video tutorial per cocktail a base Campari, vendendo kit online per la preparazione dei drink a casa. “Siamo stati in grado di intercettare il cambiamento delle tendenze e spostare le strategie di vendita e marketing da on-premise a off-premise, e la nostra supply chain ha reagito bene”, ha affermato Kunze-Concewitz.

Bob Kunze-Concewitz

Il boom del consumo di alcolici a casa è stato premiato dagli investitori, le azioni di Campari, quotate dal 2001 sono aumentate del 44% nel 2021, a fronte di un guadagno del 27% per l’S & P 500 l’anno scorso. Kunze-Concewit  guida l’azienda dal 2007, ha dichiarato al Financial Times che la quota di controllo della famiglia Garavoglia consente a Campari di avere una visione a lungo termine e costruire gradualmente i suoi marchi. L’utile ante imposte del gruppo è aumentato del 56% a 343 milioni di euro nei primi nove mesi del 2021 rispetto all’anno precedente, mentre le vendite sono aumentate del 27%. La performance ha spinto la società a offrire il mese scorso al personale la possibilità di acquistare azioni del gruppo attraverso un piano di proprietà azionaria. La riapertura delle economie per gran parte dello scorso anno ha anche aiutato le vendite del gruppo in bar e ristoranti. “Siamo nella fase di convivialità di ritorno, le persone vogliono divertirsi e non sono sicure di quanto possa durare”, ha detto Kunze-Concewitz, che aveva rilasciato l’intervista prima che la variante Omicron si diffondesse in tutto il mondo. Il Ceo di Campari rimane ottimista sulle prospettive a lungo termine, ma ha avvertito che l’aumento dei costi e dell’inflazione porterebbe a prezzi più alti per i consumatori per il 2022.

FONTE www.ft.com/content/e9e38332-9762-48cd-b206-b030b2707d6f

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