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L’attenta osservazione del mondo del largo consumo e l’analisi dei risultati ci presentano uno scenario in continua evoluzione. Ci troviamo di fronte a un consumatore che sta abbandonando quasi definitivamente il tunnel della crisi per imboccare gradualmente la strada della fiducia nel futuro e nelle prospettive economiche del Paese.

 

D’altra parte occorre tenere in considerazione che il passaggio da un sentiment positivo nei confronti della situazione generale a quello relativo alla propria condizione particolare richiede, necessariamente, un tempo fisiologico, che ancora deve essere accompagnato dal moltiplicarsi di segnali di sviluppo all’interno della presente congiuntura. Stiamo, infatti, assistendo a un generalizzato incremento dell’indice di fiducia, ma nello stesso tempo al palesarsi all’orizzonte di fattori non ancora del tutto definiti e che sfidano la resilienza della popolazione, sia a livello globale che in Italia: incertezza dei mercati dei Paesi emergenti, dramma dei profughi e terrorismo.

Anche attraverso lo studio delle variabili interne al mondo del largo consumo, emergono segnali di una ripresa di vivacità degli acquisti. Il mondo dell’ecommerce, in questo senso, sta diventando un punto di vista privilegiato e un ottimo sensore per interpretare la cifra della congiuntura attuale. Si sta sviluppando un approccio “omnicanale” dove il consumatore si sposta con estrema facilità dalla dimensione fisica a quella virtuale, generando un circolo virtuoso per il trend dei consumi che può amplificare i volumi delle vendite.

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I CONSUMI SI RIFLETTONO ANCHE SUL MERCATO DELL’ADV

in una situazione di dinamismo dei consumi, le aziende sono stimolate a investire in comunicazione. Il 2015 si è chiuso in positivo (+1,7%), trainato da ottime performance degli investitori nel secondo semestre dell’anno. I nostri indicatori ci dicono che i numeri saranno più solidi già dai prossimi mesi: questa è la dimostrazione che dopo quindici anni di ribasso, i player non hanno rinunciato a investire in pubblicità, bensì hanno imparato a farlo a certe condizioni contingenti dettate dal mercato e dalla visione a breve termine dell’economia, quindi con budget e finestre temporali ridotte. L’inversione di tendenza è palpabile seppur leggera. Non si può parlare di ripresa ma di buoni segnali in questa direzione. Soprattutto in vista di un 2016 che, grazie a due eventi sportivi di grande portata mediatica come gli Europei di calcio e le Olimpiadi, sarà indubbiamente stimolante per gli investitori e vitale per tutto il mercato.

Fonte: www.nielsen.com/it/it/insights/news/2016/closing-2015-the-challenges-of-a-changing-landscape.html

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