Guidati da un conduttore d’eccezione,
• il noto giornalista Alessandro Cecchi Paone,
• Giuseppe Cuzziol (nuovo presidente Italgrob),
• Rosario Trefiletti (presidente Federconsumatori),
• Edi Sommariva (direttore generale Fipe-Confcommercio),
• Piero Perron (presidente Assobirra e The Brewers of Europe),
• Luca Zanderighi (Docente Università degli Studi di Milano)
• Davide Pellegrini (Università degli Studi di Parma- Direttore Scientifico Corso Horeca Distech)
si sono confrontati sul tema “2004-2005, periodo di congiuntura o inizio di un nuovo ciclo economico al quale la distribuzione deve preparasi?”
Come è apparso evidente dai dati presentati dall’economista Luca Zanderighi, le risorse a disposizione delle famiglie, sempre più piccole e numerose, sono progressivamente diminuite e questo ha determinato una riduzione del potere d’acquisto, una flessione della propensione al risparmio e una revisione delle priorità di spesa. Nuovi beni e servizi sono diventati “necessari” per non sentirsi esclusi ma le risorse una volta destinate ai consumi alimentari (anelastici per definizione) sono state ridimensionate, mentre è aumentata la spesa per elettronica e comunicazione (32 miliardi di euro solo nello scorso anno). Se da un lato si è modificato il paniere della spesa, dall’altro è mutato anche l’atteggiamento dei consumatori nei confronti della qualità: gli italiani preferiscono risparmiare acquistando beni qualitativamente inferiori pur di non rinunciare a ciò che considerano indispensabile, come ha sottolineato Trefiletti di Federconsumatori. Dello stesso avviso anche Sommariva di Fipe, secondo cui il ceto medio non esiste più ed è necessario imparare quanto prima a confrontarsi con nuove categorie di consumatori. La risposta al quesito del convegno è stata dunque univoca: la crisi congiunturale si è protratta fino a determinare un cambiamento strutturale irreversibile con cui la filiera deve fare i conti per vincere la sfida competitiva.
Per Perron di Assobirra, il mercato non ha comunque smesso di mandare segnali positivi che è necessario cogliere come punto di partenza per la ripresa. Una ripresa che potrà essere avviata solo con la collaborazione fattiva di tutta la filiera, come è emerso anche dal dibattito in sala, con alcune grandi aziende del beverage del calibro di San Pellegrino Nestlè, Pepsico Italia e San Benedetto che hanno confermato la propria fiducia nei distributori indipendenti. Da loro la disponibilità ad attivare dei piani di collaborazione triennale, per “vivacizzare” e dare nuovo vigore al mercato dell’Horeca.
Altrettanto importante anche la collaborazione in tal senso con il pubblico esercizio. Si è anche parlato della deregulation del credito nella tratta grossista-esercente. L’eccesso di dilazione dei pagamenti tiene in piedi aziende decotte a danno di quelle vitali e mette a rischio il capitale del distributore. I pubblici esercizi, che interfacciano direttamente con il consumo, inoltre, hanno il compito di raccogliere in prima linea le richieste della clientela e attivare un dialogo costruttivo con gli altri membri della filiera per rispondere più efficacemente a queste esigenze.
“Oggi come non mai abbiamo la necessità di metterci in ascolto delle esigenze di consumatori – ha sottolineato Giuseppe Cuzziol, neo eletto presidente della Italgrob – che dobbiamo imparare a considerare come l’attore più autorevole della nostra filiera. In passato i membri della filiera hanno agito senza consultarsi:oggi occorre esaminare insieme le attese più complesse del consumatore e rispondere congiuntamente con efficacia e tempestività. Solo così riusciremo a superare la lunga crisi nella quale ci troviamo”.
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